CAGLIARI. Il 26 luglio la giunta regionale ha deliberato le direttive per l’Ersu invitandolo a partecipare al bando del Miur sul cofinanziamento di residenze universitarie. Il bando scadeva il 27 luglio, per fortuna l’Ersu aveva un progetto nel cassetto. Una delibera necessaria che, però, poteva avere caratteristiche e tempi diversi. Detto in chiaro: sulla credibilità della giunta a proposito di studentati pesa ancora la delibera dell’agosto 2009 con cui si persero 15 milioni di euro.
Resta il timore, insomma, che in assenza di procedure nette e veloci, si perdano anche i 30 milioni di euro già nelle casse regionali per costruire una casa dello studente a Cagliari, da impegnare entro il 31 dicembre altrimenti la Regione li utilizzerà in altro. La delibera dell’esecutivo sembra arrivare un po’ in ritardo rispetto alle sollecitazioni giunte in primavera dallo stesso ente regionale per il diritto allo studio (Ersu) che aveva chiesto una conferenza di servizi proprio per riprendere in mano il tema alloggi studenteschi, dopo che è cambiato l’assessore regionale alla Cultura e alla Pubblica istruzione e dopo che è arrivata il centrosinistra a governare il comune di Cagliari.
La delibera regionale del 26 luglio. Stabilisce che l’Ersu debba partecipare al bando del ministero dell’Università e della Ricerca in scadenza il giorno dopo, con un progetto coerente con il programma integrato stipulato nel 2004 dal comune di Cagliari per una serie di opere nell’ex semoleria di viale La Plaia, tra queste gli alloggi universitari. Il programma scaduto nel 2009 è stato prorogato dal consiglio comunale di 5 anni e quindi oggi è ancora vigente. Nella delibera la Regione stabilisce inoltre che, una volta entrato nel bando, l’Ersu consegni il progetto alla Regione che si attiverà per avviare un nuovo accordo di programma col Comune.
Le scelte alternative. La Regione, nella stessa delibera che richiama il programma integrato, poteva delegare l’Ersu a trattare col Comune per rinnovare le concessioni scadute sulla casa dello studente del progetto Di Martino, parte imortante del programma integrato invece prorogato. La presidenza dell’Ersu aveva chiesto nei mesi scorsi di poter fare proprio questo: riprendere in mano il progetto Di Martino e presentarlo al Comune per ottenere nuove concessioni, ma la Regione non ha mai accolto la richiesta dando mandato di agire. Come mai, se oggi invita l’Ersu a partire proprio da lì?
Il gioco del consenso. L’Ersu ha comprato da Edilia terreni ed è titolare anche del progetto ma, la storia del campus che ancora non c’è, dimostra come si debba cercare una larga condivisione: l’accordo di programma firmato da Soru e dal sindaco Floris fu bocciato poi dalla stessa maggioranza del sindaco. Certo non a caso, la presidenza dell’Ersu, inascoltata sulla proposta di ripresentarsi al Comune col progetto Di Martino, il 27 maggio ha chiesto alla Regione di promuovere una conferenza di servizi. Ugualmente senza risultato.
L’odg del consiglio comunale. Dopo la delibera regionale del 26 luglio, il consiglio comunale di Cagliari ha approvato un ordine del giorno presentato da Davide Carta capogruppo del Pd. Con l’odg si impegnano sindaco e giunta sia a riattivare il tavolo dell’accordo di programma per il campus universitario, sia a rivedere il programma integrato del 2004 prorogato fino al 2014 nel 2009. Ci sono stati cambiamenti che potrebbero modificare le scelte attorno all’unica cosa ferma: gli alloggi per studenti. Il programma integrato era tra Comune ed Edilia, questa ha venduto tutto all’Ersu, quindi i protagonisti sono oggi due enti pubblici che devono realizzare un’opera pubblica e non utili per un’ impresa privata (quale era Edilia).
IL PUNTO
Concessioni scadute
CAGLIARI. C’è un equivoco: le concessioni per la costruzione dello studentato sono una cosa, la proroga del programma integrato Comune-società Edilia è altra. Tra il 1999 e il 2000 Edilia comprò l’ex semoleria da Cellino. Presentò il programma integrato «Area ex Sem» in cui, in cambio di volumetrie (95 mila metri cubi) da cui ricavare utili, si impegnava a costruire un parcheggio di 4 piani e a trasformare uno dei due silos in una biblioteca da cedere al Comune. Nell’ambito del programma c’era lo studentato: poteva essere quello De Martino o un altro. Il programma si firmò nel 2004, le concessioni per il progetto Di Martino arrivarono nel 2005. Queste ultime sono scadute.