Il Consiglio chiamato a provvedere dopo i 50 milioni già concessi
Attesi gli stanziamenti del bilancio regionale
Dire che l'ente gestore dell'acqua ha problemi di liquidità sembra un colmo da Settimana enigmistica, di quelli che non fanno ridere nessuno. Però è vero. Quindi si ride anche meno. I conti di Abbanoa sono la vera mina vagante della politica economica regionale: nell'ultimo anno si sono moltiplicati gli appelli di vari esponenti dei partiti perché si trovi una soluzione al grave indebitamento dell'azienda.
LA MANOVRA L'autunno sarà decisivo. Il Consiglio regionale dovrà decidere se inserire, nel bilancio 2012, un nuovo stanziamento dopo i 50 milioni (36 destinati al fondo di garanzia per le banche, 14 alla ricapitalizzazione) accordati con il collegato alla manovra 2011. Nel frattempo, giace in commissione da tredici mesi il disegno di legge della giunta per la riforma del servizio idrico. Un testo che già in maggioranza trova forti resistenze.
Uno dei nodi sta nel rapporto tra la Regione e i Comuni. Questi ultimi sospettano che la prima intenda allungare il suo controllo su un ente di cui detiene sì un'importante quota azionaria, ma rispetto al quale dovrebbe limitarsi a dettare gli indirizzi di gestione. I sindaci chiedono che si superi il commissariamento dell'Autorità d'ambito, e sono da tempo impegnati in una battaglia, guidata da Gianfranco Ganau (Sassari), contro i disservizi di Abbanoa. Ma c'è chi ribatte che proprio i Comuni, in quanto soci, sono corresponsabili della mancata ricapitalizzazione dell'ente.
IL SINDACATO I guai finanziari ricadono poi sui lavoratori: quelli della stessa Abbanoa, che a luglio hanno revocato in extremis uno sciopero che minacciava grandi disagi, e quelli delle ditte d'appalto, che non vengono pagate regolarmente. «Ora Abbanoa ha pianificato di stanziare 3 milioni al mese per retribuire le imprese», osserva Giovanni Matta, della segreteria regionale della Cisl, «ma così cambiano le condizioni rispetto alle determinazioni in fase d'appalto. Nell'indotto ci sono circa 570 lavoratori: molti di questi sono da mesi senza stipendio». La spagnola Acciona Agua, che ha rilevato negli ultimi anni la gestione di molti impianti di depurazione e sollevamento delle acque in varie province, impiega da sola nell'Isola circa 250 dipendenti. «Il sindacato è preoccupato - prosegue Matta - e invoca una gestione manageriale attenta per riportare i conti in equilibrio, garantendo un servizio che dia certezza ai cittadini e alle imprese. Io sono a favore dell'ambito unico, ma gli enti locali siano protagonisti. E si chiuda l'eterno commissariamento dell'Autorità d'ambito».