VIA CORNALIAS L’ex dirigente comunale delle Politiche sociali, ora capo di gabinetto di Cappellacci, difende la gara sulle case destinate ai disabili psichici pagate dal 2009 e mai utilizzate
«Quelle case non le ha scelte il Comune ma c’è stato un regolare bando pubblico». Ada Lai, ex dirigente alle Politiche sociali, prova a schiarire le ombre che si addensano su “Abitare assistito”, il progetto dedicato ai disabili psichici fermo al palo da quasi due anni. Requisiti non rispettati e un intreccio tra cattiva amministrazione e politica che hanno portato allo spreco di denaro pubblico. Un passo indietro per capire meglio: dal luglio 2009 il Comune sborsa più di ottomila euro al mese per cinque appartamenti da 70 metri quadrati l’uno, tutti in via Is Cornalias 102, che avrebbero dovuto ospitare un programma di assistenza di quindici sofferenti mentali. Le case, anche se regolarmente pagate, sono sempre rimaste vuote. Inoltre, stando ai requisiti richiesti dal bando - gli immobili dovevano misurare 140 metri quadri ed essere in centro. Invece ad aggiudicarsi la gara sono stati gli appartamenti di via Is Cornalias che, come emerge da visure e convenzioni, sono di proprietà della Baldinu costruzioni. Una società con la ha stessa sede legale della Laguna Immobiliare Sas, che si occupa di compravendita e affitto di immobili. I soci di quest’ulti - ma sono tre: Rita Pedditzi, Salvatore Baldinu e il consigliere regionale e comunale del Pdl Edoardo Tocco. «Io che ci fosse Edoardo Tocco non ne avevo la più pallida idea», risponde Ada Lai, oggi capo di gabinetto della presidenza della Ragione, dopo aver sottolineato che «il Comune non ha scelto un bel niente. C’è stata una gara». «Quel progetto era bellissimo», ribadisce l’ex dirigente, «perché sia si fermato non lo so. Io dal Comune sono andata via da molto tempo. E su questa storia non ho veramente più niente da dire». Ma poi concede un’ultima risposta a un’ultima domanda: «Certo che c’è stata una valutazione di congruità. C’è sempre. Ma no, non mi ricordo chi l’ha firmata». Ma su “Abitare sicuro” la valutazione del nuovo assessore alle Politiche sociali sono molto diverse. «Abbiamo intenzione di risolvere il contratto», spiega Susanna Orrù, «perché quelle case non rispondono agli obiettivi del progetto. A breve contatteremo il proprietario per discuterne». E non è l’unica novità: tutta la vicenda sugli appartamenti di via Is Cornalias è ora al vaglio del direttore generale Cristina Mancini. Documenti, mappe e contratti saranno controllati per fare massima chiarezza.
Maddalena Brunetti redazione@ sardegnaquotidiano