L’INTERVISTA . ITALO MELONI .
«C'era quasi un'avversione culturale da parte dell'ex sindaco per la metropolitana di superficie, quella pesante era in linea con la sua visione culturale della città » . n «È necessario partire dall'accordo di programma che fu firmato dai sindaci nel 2008. La nuova intesa istituzionale poteva essere l'occasione giusta per mettere un po' di ordine nelle strategie di progetto di mobilità dell'area vasta di Cagliari». Secondo Italo Meloni, docente di Ingegneria dei trasporti e direttore del Crimm (Centro di ricerche dell'università per la mobilità sostenibile), “qualcu - no” tra Regione, Provincia e Comune di Cagliari deve coordinare l'attività di programmazionedel sistema dei trasporti ormai allo sbando. Cosa ne è stato del progetto del governatore Soru nel 2008? «L'unico progetto formalmente approvato era quello. Tutte le altre indicazioni che appaiono nelle delibere della Giunta, non si capisce da quali analisi saltino fuori. Non esiste una valutazione corretta e preventiva che definisca quali sono le priorità, partendo da quella firma dell'accordo di programma stesso. Questo governo regionale non lo riconosce più, nonostante sia stato firmato da tutti i sindaci interessati». L'ex indaco Floris era favorevole alla metropolitana sotterranea che congiungesse i punti nevralgici della città... «Il suo intento era quello di creare un servizio di trasporto pubblico interrato per soddisfare le esigenze di mobilità. C'era quasi un'avversione culturale da parte dell'ex sindaco per la metropolitana di superficie. L'ipotesi della metropolitana sotterranea era in linea con quella che era la sua idea culturale della città. Ma anche su questo non si è mai discusso. Esiste un progetto di fattibilità che in pochi conoscono, ma non è mai stato affrontato niente in merito. Con gli stessi soldi con cui si realizza la metropolitana pesante si possono costruire ben 70 chilometri di metro di superficie costruendo una rete e non una linea». Di quali attività necessita il sistema dei trasporti cittadino per essere realmente efficiente? «C'è bisogno di una rete, un servizio diffuso come quello creato nel 2008. Con delle considerazioni: le centralità di Cagliari sono modificate. Via Roma non è più il centro economico della città e il concentrato di tutti i poli di attrazione. La configurazione insediativa cagliaritana si presta più ad essere servita con un servizio a rete di metro di superficie piuttosto che con una linea unica di metro pesante. Avere entrambe sarebbe inutile oltre che impossibile » . E. P.