Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’autovelox contro il killer velocità

Fonte: La Nuova Sardegna
23 agosto 2011

 
Diminuiscono le «corse» sull’asse mediano grazie al controllo elettronico




CAGLIARI. Diminuisce il numero degli automobilisti che supera i limiti di velocità sull’asse mediano e quelli che eccedono, comunque, non esagerano. E’ positivo il primo bilancio dei rilevamenti con l’autovelox. Il comando dei vigili urbani continua la guerra alla velocità dichiarata per decreto dal prefetto. Mentre oggi arriva in procura la relazione sull’incidente di via Sonnino.
I vigili urbani hanno concluso la relazione sull’incidente avvenuto il 28 maggio scorso in cui ha perso la vita una ragazza di 19 anni, Giulia Cabras, ed è rimasto ferito in modo gravissimo il fidanzato, Nicola Ruggeri, 19 anni anche lui. Il terribile incidente è proprio il risultato di un impatto a forte velocità: il conducente della vettura che ha investito il motorino, Federico Alberto Cocco, in stato di alterazione, procedeva a velocità molto sostenuta e ha investito in pieno i due ragazzi che avevano appena superato il semaforo. La velocità, insomma, è un killer e la rete di autovelox stesa lungo l’asse mediano e presto allargata anche al viale Colombo, al viale Poetto e forse anche al viale Diaz ha lo scopo di fermarlo. Il capitano Francesco Podda ha 33 anni di servizio su strada e spiega: «Nell’incidente stradale che avviene in città, le cause possono essere diverse, come una manovra azzardata, una distrazione, ma la gravità delle conseguenze è determinata dalla velocità: anche nell’incidente in cui morì un’altra giovanissima donna (in viale Poetto), se la velocità della moto investitrice fosse stata quella indicata dai cartelli la conseguenza non sarebbe stata quella. Bisogna che gli automobilisti capiscano che tenere la velocità indicata serve per evitare tragedie in cui chiunque può essere coinvolto». Non ci può essere fretta di arrivare: «Volevo rendermi conto dei tempi di percorrenza necessari per attraversare l’asse mediano - dice il capitano dei vigili urbani - e un giorno l’ho percorso tutto fino a via Peretti. Procedevo a settanta chilometri all’ora e ci ho messo 8 minuti. Se fosse andato a novanta forse ce l’avrei fatta in 6. Non c’è proprio alcun bisogno di correre». Dunque l’autovelox col controllo remoto, cioè senza personale che verifica l’eccesso di velocità ma col rilevamento automatico, è il primo tassello della rete anti velocità che verrà stesa sulla città: sta funzionando. Si aspetta l’autunno col traffico che torna ai livelli consueti ma è già chiaro che l’autovelox sull’asse mediano è un buon deterrente. Anche chi ha superato i limiti non ha raggiunto certi eccessi come i 130 chilometri orari, i 170 quando si tratta di moto e anche i 220 quando «in pista» ci sono auto di grossa cilindrata. A fine mese si tireranno le somme e i dati verranno presentati. La decisione di sistemare gli autovelox anche in altre strade che vengono prese per piste da corsa è già presa, ma il controllo sarà assicurato dalle pattuglie dei vigili. Lo prevede la legge: il controllo cosiddetto remoto si può fare soltanto sulle strade di scorrimento e non su quelle urbane.