No del deputato del Pdl Murgia e del consigliere comunale di Fds Lobina
Vedi la foto Il primo a segnalare le conseguenze è stato Piero Comandini, assessore alle Attività produttive della Provincia. Ieri sia il deputato del Pdl Bruno Murgia che il consigliere comunale della Federazione della sinistra Enrico Lobina hanno sottolineato il danno che il turismo isolano subirebbe se venisse confermata la cancellazione delle festività del 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. «Sono in pericolo centinaia di aziende e migliaia di posti di lavoro», spiega Murgia, componente della Commissione cultura della Camera. «Un danno che secondo alcune analisi sfiorerebbe i cinque miliardi di euro e che non verrebbe compensato dall'aumento della produttività del settore industriale nel suo complesso. Come dichiarato da alcuni autorevoli studiosi i risultati potrebbero essere addirittura negativi per quanto riguarda la produttività oraria del lavoro».
Per Lobina, che sull'argomento ha presentato una mozione in Consiglio, «viviamo una crisi economica internazionale molto profonda», per questo «ritengo gravissimo che la legge finanziaria nazionale cerchi di risolvere la crisi con una feroce politica dei tagli anziché mettendo in campo riforme strutturali che diano stabilità e prospettiva al paese». A giudizio dell'esponente della maggioranza consiliare, «il provvedimento ha una funzione simbolica e ideologica ed è un attacco ai valori della Costituzione. Si tenga conto», aggiunge Lobina, «che il calendario delle festività Italiano è per numero di feste in linea con quello degli altri paesi europei. Questo provvedimento», conclude, «rischia di cancellare alcune festività tra le più significative e sentite della recente storia italiana, senza dare un riscontro di cassa. Inoltre, il primo maggio a Cagliari si festeggia la plurisecolare festa di Sant'Efisio».