Scoppia la polemica sul trasferimento delle suore di madre Teresa di Calcutta. Il 31 dicembre dovranno lasciare i locali di via Porcell su in Castello: sono dell’Università che ne chiede la restituzione. Il sindaco Massimo Zedda garantisce: «C’è l’impegno dell’amministrazione per trovare un’alternativa» e dall’ateneo replicano «tanto clamore per niente, la questione è stata trattata con la massima delicatezza». Un botta e risposta a cui deve essere aggiunta la posizione del presidente della Caritas e parroco di Sant’Eulalia, Don Marco Lai: «Le suore si trovano in via Porcell per compensare quanto l’Università prese ai poveri con l’albergo di Viale Fra Ignazio». L’impegno dell’amministrazione comunale per risolvere l’affare delle suore sembra essere garantito: «Abbiamo un’esi - genza importante che arriva dalla richiesta delle suore di Madre Teresa di Calcutta. Mi sono impegnato per trovare una soluzione, potrebbe essere quella di individuare un palazzo adatto. Stiamo valutando, servono degli alloggi idonei per funzionalità, metratura e localizzazione». Dall’altra parte c’è però anche l’ateneo cagliaritano che non intende essere additato come senza cuore per aver mandato via le suore. E così dagli uffici del Rettorato arriva qualche precisazione. «Sulla vicenda del contratto in scadenza erano stati allertati sia l’Arcivescovo che il sindaco, qualsiasi informazione sul merito era stata fornita nei tempi e nei modi giusti. Il contratto scadrà il 31 dicembre e per quel periodo si potrà trovare tranquillamente l’alternativa. Inoltre - sottolineano - tutta la questione è stata trattata con la massima delicatezza, c’è un evidente spirito di collaborazione che coinvolge tutte le autorità. La vicenda ha comunque lasciato l’amaro in bocca a don Marco Lai: «Le suore andranno a Sant’Elia, saranno a disposizione delle famiglie povere e dei loro bambini. In tutti questi anni hanno svolto un servizio importante per la città, soprattutto la notte. Davano alloggio anche i non residenti, i più poveri tra i poveri che non trovavano accoglienza nelle strutture del Comune. Hanno fatto un lavoro importantissimo per qualsiasi comunità. Non dimentichiamo che i locali di via Porcell, dove pagano un canone simbolico più tutte le spese, sono stati dati a loro in cambio di quello che l’Uni - versità tolse ai poveri prendendo l’albergo che stava in viale Fra Ignazio ».
IL CONTENZIOSO DEL ‘90 Le suore di Madre Teresa di Calcutta finirono in una lunga e complicata vicenda che oppose agli inizi degli anni ’90 il comune di Cagliari e l’Ateneo. In quel periodo le Missionarie della Carità stavano nei locali della chiesetta di San Sepolcro, dietro via Manno. Di notte spalancavano le porte per accogliere i più emarginati: barboni, gente di strada che non trovava ospitalità dalle altre parti. La cosa non piacque al quartiere che ad un certo punto decise di ribellarsi a quel via vai continuo poco raccomandabile. La soluzione fu trovata: era pronto per loro l’Albergo del Povero in viale Fra Ignazio 84. La struttura apparteneva al comune di Cagliari, ma l’idea non piacque per nulla all’Università. Quel luogo frequentato da studenti non era per niente adatto. Senza contare che poi, in vista di una possibile espansione del polo universitario, la struttura poteva tornare utile all’ateneo. L’accordo tra Comune e Università arriva nel 2002 con una permuta che mette tutti d’accordo: l’ex albergo del povero viene ceduto all’Ate - neo per il potenziamento del polo giuridico-economico, in cambio il Comune di Cagliari mette le mani sulla palazzina di cinque piani di via della Pineta, sede dell’istituto di Fisica medica. Le suore di Madre Teresa di Calcutta furono trasferite in via Porcell nel 2001. Il contratto prevedeva comodato quasi gratuito più pagamento delle spese per dieci anni. Francesca Ortalli
LA STORIA VIVONO DELLE OFFERTE E SI DEDICANO AGLI EMARGINATI
Le suore Missionarie della Carità o di Madre Teresa di Calcutta è un ordine religioso presente in 95 paesi di tutto il mondo. Sono votate alla povertà, vivono delle donazioni che ricevono. La loro missione è dedicarsi agli emarginati. A Cagliari in via Porcell su nel quartiere di Castello, offrono vitto e alloggio dalle dieci alle quindici persone. In particolare la notte ospitano barboni, extracomunitari e, più in generale, quelli che hanno difficoltà ad essere accolti dalle altre strutture. La loro dedizione ha provocato qualche problema. Erano gli inizi degli anni ’90 quando il quartiere di Marina si ribellò contro le suore. Stavano nei locali della chiesa di san Sepolcro ed il continuo via vai dei loro ospiti creò fastidio a molti. Si decise per il trasferimento delle suore di Madre Teresa di Calcutta che dal 2001 occupano lo stabile di via Porcell.