Il rettore di Sant’Agostino, don Vincenzo Fois, chiede alla Pinacoteca di averlo in prestito per la festa del vescovo di Ippona
Un modo per attirare l’attenzione sul tempio, unico esempio di architettura classicista del ’500 nell’isola
Lo scorso anno non venne concesso per motivi di sicurezza
MARIO GIRAU
CAGLIARI. Don Vincenzo Fois, storico rettore della chiesa di Sant’Agostino, ci prova per la seconda volta: vuole riportare per almeno tre giorni il pastorale del vescovo di Ippona nel cinquecentesco tempio di via Baylle.
«Anche quest’anno, come nel 2010, ho scritto alla Pinacoteca per averlo in prestito dal 26 al 28 agosto, giorni della festa del santo. Speriamo che - dice il sacerdote - la risposta sia positiva. L’anno scorso non mi fu concesso per ragioni di sicurezza». L’esposizione del pastorale e di un’artistica croce d’altare di notevole dimensioni sarebbe un vero “colpo grosso” in grado di riportare al centro dell’attenzione e dell’interesse politico e culturale il problema del recupero totale di un monumento che fa parte della storia non solo religiosa della città. Tra gli invitati speciali ai festeggiamenti in onore del santo don Fois ha inserito di diritto il nuovo sindaco, Massimo Zedda. Se si presenterà l’occasione al primo cittadino dirà quello che il rettore ripete da trent’anni a tutti gli interlocutori istituzionali: la chiesa di Sant’Agostino è un autentico museo dell’arte religiosa cagliaritana e mediterranea che attende d’essere valorizzato in tutta la sua potenzialità. L’estate è la stagione più faticosa per don Fois, che il prossimo anno festeggerà il cinquantesimo di sacerdozio, e non soltanto per il caldo. Aumenta il numero dei visitatori dell’unica architettura isolana del Cinquecento interamente classicista. I turisti in genere scoprono la chiesa per caso, muovendosi lungo Largo Carlo Felice. Una vetrata con il disegno del grande Agostino richiama l’attenzione e quindi l’accesso al tempio dalla sacrestia, per una visita - inizialmente veloce - rallentata davanti alla spettacolarità dei retabli. La necessità di organizzare una festa degna del nome del santo e dell’importanza del tempio costringe il rettore agli straordinari. Primo atto della festa, il 26 agosto (ore 18,30) la traslazione del simulacro di Sant’Agostino dal palazzo civico di via Roma, dove è custodito tutto l’anno, all’omonima chiesa del quartiere Marina, per le solenni funzioni religiose di sabato 27 agosto. Domenica 28 intorno alle 20 rientro del simulacro in Comune.
«Ho scritto al sindaco - aggiunge don Fois - per chiedergli anche la concessione pro tempore di un leggio e l’installazione temporanea di un efficiente impianto di amplificazione, di cui la chiesa è sprovvista».