Inviate centinaia di mail
Anonimo, querelomane, ossessionato dai rumori, intollerante nei confronti di chi calpesta le regole, specie quelle che regolano i rapporti della civile convivenza e residente dalle parti di via della Pineta.
È il profilo dell'uomo (o della donna) che da molti anni tempesta con centinaia di email sindaci (il colore politico è indifferente) e le redazioni dei giornali firmandosi “Cagliari silenziosa” e protesta contro i rumori di un autolavaggio, contro la presenza della gru di un palazzo abbandonata da anni, contro la “movida” di Marina e Castello. Qualche volta l'ufficio relazioni con il pubblico del Comune gli ha risposto, spesso è stato ignorato. Invitato a palesarsi (sempre via email), ha sempre detto no.
Un paladino dei diritti o solo un uomo che ha tempo da perdere? Nessuno lo sa. Certo è che ieri è tornato a farsi vivo. Con l'ennesima email al sindaco Zedda, accusato di portare avanti un «socialismo libertario» perché «lei e la sua giunta non riuscite a gestire una situazione ormai ingestibile a Castello e alla Marina dove tutti i politici cittadini si vantano della Movida Cagliaritana, mentre i cittadini subiscono disagi, rumore tutte le notti, urinatoi a cielo aperto. Non è un caso», osserva l'anonimo censore, «che i quartieri di Marina e Castello si stiano spopolando e siano passati dai cinquemila abitanti degli anni ottanta agli 800 residenti attuali» (il dato non corrisponde alla realtà, ndr).
L'uomo poi elenca altri «rumori abusivi, al Poetto, a Monte Urpinu (al centro di una recente denuncia penale), in via della Pineta (autolavaggio e fino a poco tempo fa la discoteca dell'Alfieri), viale Trieste e tante altre zone. La invito», è l'esortazione dell'uomo al sindaco, «a verificare la residenza dei frequentatori della movida, vedrà che oltre l'ottanta per cento sono cittadini dei paesi limitrofi, mentre solo il venti per cento sono turisti e cagliaritani, mentre il cento per cento sono i cagliaritani che subiscono questa violenza: ne vale la pena?». Il finale è un classico delle sue anonime rivendicazioni: «Le comunico infine che l'autolavaggio all'interno del distributore Agip continua a violare l'ordinanza sindacale che lo obbliga alla chiusura dalle 14 alle 16».