LA POLEMICA Le assunzioni per il supporto degli assessori costano 300mila euro l’anno: contestazioni già nel 2007
La Giunta Zedda assume dieci segretari, uno per ogni assessore. A tempo determinato, costeranno al Comune 29.844 euro l’anno ciascuno tra retribuzione, contributi e assicurazione. Quasi 300mila euro in tutto ogni dodici mesi. E come accadde per la Giunta Floris nel 2007 riesplode la polemica sull’opportunità di assumere nell’amministrazione per chiamata diretta e, in tempi di tagli ai costi della politica, di impegnare per farlo ingenti risorse pubbliche. Le nomine “intuitu personae” sono regolari, previste da un decreto del 2000 che demanda al regolamento comunale la possibilità di dotarsi di assistenti da assumere intuitu personae, di stretta fiducia degli assessori insomma. L’inquadramento è previsto dal contratto nazionale degli enti locali. I loro incarichi termineranno insieme a quelli degli assessori. La decisione si è resa necessaria, si legge nella delibera della giunta, «considerato che non è possibile individuare all'interno dell'amministrazione personale con le caratteristiche professionali e fiduciarie richieste per ricoprire tale ruolo».
L’attacco alla decisione del sindaco arriva dall’inter - no del Pd. A far esplodere il caso è Gianfranco Carboni. L’ex presidente della circoscrizione del centro storico ha pubblicato in rete le due delibere, quella della Giunta Floris del 2007 e quella del suo successore Zedda che risale allo scorso 7 luglio, praticamente identiche, che danno il via libera alle nomine. Poi ha ricostruito con una sintetica rassegna stampa le polemiche di allora. «Facemmo una battaglia campale contro quella decisione. Eravamo mobilitati io, la Cgil, molti consiglieri di centrosinistra. Mi indigna che ora se ne siano dimenticati », scrive Carboni, «Ci vuole più sobrietà soprattutto ora in cui si parla di eliminare i piccoli comuni. È una decisione inopportuna», aggiunge specificando di non avere nulla contro le persone scelte. «Davvero non si trovano 13 persone di fiducia degli assessori tra i 103 precari del Comune? Perché non è stata fatta una selezione?», tuonava la Cgil nel 2007 sulla stampa, chiedendo a Emilio Floris di annullare la delibera. La polemica fu così accesa che alcuni assessori decisero di rinunciare al all’assistente. Oggi che gli assessori sono stati ridotti da 13 a 10, come allora a protestare c’è anche il consigliere Paolo Casu, del Psd’Az: «Pensavo che ci fosse stato un cambiamento rispetto al passato», spiega, «Ho già espresso al sindaco i miei dubbi di recente. Gli invierò una nuova lettera per esprimere il mio disaccordo», afferma Casu che spiega: «Gli assessori hanno già una dotazione organica. Tra l’altro sono tutti tecnici, quindi non si capisce di che supporto tecnico abbiano bisogno». Quelle assunzioni sono assolutamente utili, invece, secondo la Giunta Zedda e consentiranno agli assessori di affrontare in modo più efficiente l’ingente mole di lavoro che si sono trovati davanti. «Sono persone che guadagneranno 1200 euro netti al mese. Anche laddove entrino laureati, e ce ne sono anche specializzati all’estero, saranno inquadrati nella categoria C e non nella D, mantenendo una retribuzione inferiore. Proprio per dare un segno », spiega l’assessore al Personale Luisa Sassu, che ricorda che le assunzioni sono previste dall’articolo 90 del Testo unico degli enti locali ed esistono nella gran parte delle grandi amministrazioni, anche in Sardegna. «Se si devono fare le cose seriamente servono i supporti giusti», spiega la Sassu. «Tutti gli assessori hanno avviato un’attività ricognitiva dettagliatissima e necessitano aiuto. Non sempre il personale di ruolo è sufficiente nei numeri, per le attività di appoggio. Il dibattito sui costi della politica è importante, ma deve essere affrontato senza generalizzazioni che possono alterare la lettura della realtà » . Paola Pilia