Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Non capisco perché si debba eliminare un simbolo religioso»

Fonte: L'Unione Sarda
18 agosto 2011

MURRU. Ha scritto al collega


«Mi ha disturbato non poco che un sindaco e in particolare quello di Cagliari, abbia deciso così su due piedi di togliere il crocifisso da un luogo istituzionale. Credo sia una cosa molto grave». Il sindaco di Quartucciu Carlo Murru qualche ora dopo avere scritto e inviato la lettera al collega cagliaritano Massimo Zedda, è ancora furioso. Non è bastato mandare in dono il simbolo religioso al primo cittadino del capoluogo, per placare la rabbia. «La questione mi ha fatto molto arrabbiare», spiega, «perché si è trattato di una decisione personale e perché tra l'altro a quanto so, il crocifisso rimosso era un particolare dono dell'abbazia di Assisi. Io non mi permetterei mai di entrare in una moschea con le scarpe ai piedi o di infrangere le regole di chi ha una fede diversa dalla mia. Non capisco perché si debba eliminare un simbolo religioso per compiacere chissà chi».
Detto questo Murru ci tiene a precisare che non ha niente contro Zedda. «Ho estremo rispetto per lui», dice ancora il sindaco di Quartucciu. «Il fatto è che abbiamo punti di vista diversi ma questo non vuol dire che il suo sia quello giusto. Non è che ciò che ha fatto lui è un gesto eroico mentre io figuro come un impositore».
Il gesto di scrivere a Zedda e di inviargli in dono il crocifisso, spiega Murru, «vuole essere una voce nel silenzio assordante che dilaga in questo periodo. Tutti zitti, davanti ad Abbanoa che magari tarda a riparare le perdite idriche, davanti alla Provincia che ritarda le disinfestazioni, davanti alla decisione di realizzare i parcheggi a pagamento all'ospedale Brotzu. E adesso tutti zitti davanti alla decisione di Zedda di togliere la croce, ma io non ci sto». Nessuna imposizione nemmeno nell'ordinanza che prevede di appendere un crocifisso in tutte le stanze dei componenti della giunta del comune di Quartucciu così come in sala Giunta e in sala Consiglio oltre che nell'ufficio del sindaco. «Gli assessori sono stati tutti contenti, e ho ricevuto tanti messaggi anche da parte dei cittadini che si congratulavano per questa mia decisione». (g. da.)