Ancora senza lavoro gli ex dipendenti del teatro
Il servizio è stato esternalizzato al “Box Office”
CAGLIARI. La biglietteria del teatro lirico è stata «esternalizzata» dal settembre scorso. Ora i biglietti si fanno al box office di via Regina Margherita. E solo ogni tanto, per due ore, presso il teatro. «Si tratta di una situazione non tollerabile. In molti, tra cui il sindaco Massimo Zedda, hanno affermato che il problema sarà risolto il prima possibile - precisa Annalisa Pittiu, dipendente dell’ente e sindacalista Cisl - ma sino ad ora la situazione è bloccata». Sei persone, prima impiegate nella biglietteria, non hanno più un posto di lavoro. Il timore è che la storia della biglietteria diventi l’esordio di un modo di risolvere il problema-teatro lirico: coi tagli. La situazione debitoria è indubbiamente grave, circa venticinque milioni di euro. Ed entro questo mese vi sarà una riunione del consiglio d’amministrazione. Inusuale visto che siamo in agosto. Segno, quindi, che i problemi sono urgenti visto anche che stanno cominciando ad arrivare le ingiunzioni di pagamento da parte dei cast (solisti, orchestre ecc.) e dei fornitori, non pagati dal 2009. Poi c’è la necessità di ricontrattare il mutuo con gli istituti di credito. Problema che non può essere affrontato dando come garanzia il teatro: è del Comune ed è classificato come bene indisponbile. E il sindaco Zedda si incontrerà coi responsabili della Regione per chiedere che sia il governo dell’isola a farsi garante. Enzo Costa (responsabile regionale della Cgil chiede uno sforzo di fantasia e un allargamento della base della Fondazione a tutta la Sardegna e ai grossi privati che operano nell’isola.
In questo quadro la questione-biglietteria assume un valore simbolico: cominciare a risolvere questa questione «sarebbe un buon segno per tutti - precisa Pittiu - inoltre a conti fatti l’esternalizzazione di questo servizio non è affatto detto che faccia risparmiare, visto che il box office prende il dieci per cento di provvigione per ogni abbonamento e biglietto che stacca». Gli artisti dipendenti dalla fondazione non escludono nuove manifestazioni di pretesta, qualora la situazione continui a precipitare, visto anche il rischio di commissariamento qualora venga verificato che vi sono stati due anni consecutivi con disavanzi di gestione. (r.p)