IL BANDO Nessuna domanda per i fondi destinati al riuso dei reflui depurati: in mare oltre 35 milioni di metri cubi n Il taglio sulle spese per l’acqua è possibile, ma Cagliari resta indietro: tredici Comuni, aderendo a un bando dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna, hanno presentato proposte per interventi di risparmio idrico con il riutilizzo delle acque reflue depurate. Il finanziamento complessivo è di cinque milioni di euro: i soldi serviranno per la realizzazione delle opere necessarie per immettere in rete l’acqua depurata, che così non andrà persa, con un risparmio del cinquanta per cento sull’approvvigionamento dell’acqua potabile. Nella lista dei comuni beneficiari ci sono Nuoro, Domus de Maria e Arzachena, per esempio. Cagliari no, eppure nel capoluogo basterebbero pochi fondi per non buttare a mare 35 milioni di metri cubi d’acqua ogni anno, quella “ripulita” dal depuratore di Is Arenas che non viene riutilizzata. La bolletta, lo dice il bilancio del Municipio, è schizzata a un milione e mezzo di euro l’anno. Tutto mentre i giardini vengono irrigati con l’acqua potabile. Cagliari ha un sistema già pronto per accogliere quella depurata: una grande condotta realizzata nel 2001 lunga quasi un chilometro e mezzo che collega il depuratore di Is Arenas alla zona di Terramaini. Che però non è mai entrata in funzione perché mancano i collegamenti col depuratore. E lo spreco ogni anno è enorme. Gli allacci si sarebbero potuti realizzare partecipando al bando. Le manifestazioni di interesse degli altri Comuni, mentre Cagliari resta alla finestra, saranno valutate e, successivamente, come stabilito dalla direttiva regionale per il riutilizzo delle acque reflue depurate. I sindaci, prima di passare all’incasso, saranno chiamati dalla Regione per la stipula del protocollo di intesa, che verrà sottoscritto anche dalla Autorità d’ambito. F. S.