IL GIORNO DOPO. L’ASSESSORE LEO: «I PRIVATI DOVREBBERO PULIRE I PROPRI TERRENI»
Bottiglie vuote, barattoli di tinta, scarti di macelleria, rifiuti di ogni genere. E sterpaglie. Il giorno dopo questo è lo scenario in via dei Valenzani, da dove martedì sono divampate le fiamme che hanno raggiunto la cima di Monte Claro. Uno scenario che ha tutta l’aria di una discarica a cielo aperto. Che si trova, tra le altre cose, all’entrata della città, in unazona di intenso traffico automobilistico. Martedì lefiammesonoarrivate quasi fino alla cittadella sanitaria, fino al dipartimento di neuropsichiatria infantile che è stato fatto evacuare, e fino al cantiere della nuova biblioteca provinciale. Lì solo grazie alla presenza dei vigili del fuoco che nel frattempo erano entrati nella cittadella da via Romagna, è stato evitato il peggio.
«La zona -ha dettoundipendente della vicina Atm - è trafficatada barboni e dai frequentatori del Sert». Qualcuno, insomma, anche senza volerlo, potrebbe aver fatto accendere la scintilla da cui poi è scaturito l’incendio di martedì. «I terreni bruciati sono di un privato, non delComune»,ha sottolineato l’assessore ai Servizi tecnologici, Pierluigi Leo. L’area in questione sarebbe una delle ultime rimaste edificabili in città. «Credo che dovranno essere costruite delle villette», ha aggiunto Leo, «di certo queste cose non devono succedere». Sono i privati, infatti, che hanno il compito di pulire i terreni dalle sterpaglie. «L’anno prossimo il Comune agirà per tempo. Se non saranno i privati a ripulire i loro terreni, anche dopo una diffida, sarà l’amministrazione a farlo. Dopo presenteremo il conto spese all’interessato». Come da procedura, del resto. E quando l’assessore ai Servizi tecnologici parla di «per tempo », intende «da gennaio, non certo da giugno». (ro. mu.)