Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Calcio «Progetto Sant’Elia non se ne vada»

Fonte: Sardegna Quotidiano
10 agosto 2011

 IL QUARTIERE Gli abitanti-tifosi chiedono al patron Cardia di non lasciare lo storico campo: «Il Comune si attivi presto». Intanto sfuma l’ipotesi gare a Monserrato: «Troppo costoso»

 

La squadra di calcio Progetto Sant’Elia 2005 deve continuare a giocare nel quartiere. Almeno secondo gli abitanti della borgata, in particolare dopo la promozione in serie D. Ma la serie d’interventi richiesti dal regolamento della Figc per lo stadio di via Schiavazzi hanno messo alle strette il presidente Franco Cardia. E l’assesso - re comunale alla Cultura e Sport Enrica Puggioni, dopo l’interrogazione presentata giovedì scorso dal consigliere Giovanni Dore (Idv), pensa di risolvere il problema prima dell’inizio del campionato. Lo spera Silvano Ortu, sessantasette anni, pensionato, che vive nel borgo dei pescatori: «La squadra è cresciuta qui, non si capisce perché ora deve andare via. Di queste cose serie non ne parla mai nessuno. Qui facciamo un macello se la squadra non rimane. Non è giusto che dobbiamo giocare fuori dopo tutti i sacrifici che ha fatto il presidente». Lo sostiene anche Marco Caredda, sessant’anni, pensionato pure lui: «Sarebbe una vergogna se fossimo costretti a lasciare questo campo, dove la squadra ha ottenuto tutti questi risultati. Siamo orgogliosi e giocare in un altro comune non sarebbe la stessa cosa. Per questo chiediamo al sindaco di fare questi benedetti lavori in tempo». I “lavori ” sono quelli, necessari secondo la Figc, che consentirebbero alla squadra di via Schiavazzi di poter disputare il campionato di “Serie D”. Grane, per ora insormontabili, che hanno spinto il presidente Cardia a prendere contatti con il comune di Monserrato. L’incon - tro di lunedì con l’amministrazione del Comune dell’hinterland non ha ottenuto i risultati sperati. «I costi sono molto alti, si parla di 120 mila euro all’anno. Ci potrebbe essere uno sconto a patto che i lavori per l’adegua - mento dell’impianto siano eseguiti dalla società». La convenienza sarebbe scarsa, dal momento che per stare a Cagliari, secondo la convenzione stipulata con il Comune, Progetto Sant ’Elia 2005 versa un canone annuo di 5.000 euro. Ma, lamenta Cardia, nel capoluogo è «prigioniero della burocrazia. A febbraio ho chiesto che venissero eseguiti i lavori a carico del Comune, ma è ancora tutto fermo ». E continua: «Potrebbe essere un’occasione di rilancio economico del quartiere. Ho speso un milione di euro per realizzare uffici e club house che non utilizziamo perché manca l’agibilità » . Una soluzione ci sarebbe, come scrive il consigliere Giovanni Dore, nell’in - terrogazione presentata giovedì scorso al sindaco Massimo Zedda. È quella di far giocare la squadra nello stadio di Sant ’Elia. Racconta il consigliere dell’Italia dei Valori: «Per risolvere il problema si poteva usare la struttura del Comune, per lasciare il campionato nello stesso quartiere. L’assessore Puggioni ha chiarito che nessuna richiesta in merito è arrivata dalla società ». Altro aspetto messo in evidenza è il ritardo sulle autorizzazioni per la modifica dell’impianto, inviate da Cardia sin da febbraio. «Su questo, l’assessore ha precisato - continua Dore - di aver dato mandato per risolvere tutto. I tempi tecnici ci sono». Francesca Ortalli