Una giornata da tutto esaurito per gli arrivi in città ma in centro si trovano solo negozi chiusi e serrande abbassate
Record di bus diretti al Poetto ma in spiaggia regnano sempre caos e sporcizia
Piccoli miglioramenti ma ora serve un cambio di rotta
CAGLIARI. Mai tanti bus in giro e record di turisti per la prima domenica di agosto. Peccato che ad una settimana dalla festa di mezza estate Cagliari ha presentato con un brutto biglietto da visita, lontanissimo dalla città turistica sognata da tutti.
Serrande abbassate quasi ovunque in centro, le vie del commercio con i negozi desolatamente chiusi e ufficio informazioni sbarrato. Non è rimasto altro che armarsi di tanta pazienza e di una cartina, prima di dare la caccia all’ora di pranzo ad un ristorante aperto. Chi ha potuto si è diretto al Poetto, che mai come ieri ha fatto onore al titolo di piaggia del centomila. Tutto esaurito ma anche caos di auto e clacson che non ha invitato a fermarsi a lungo. Qualcosa di meglio rispetto agli anni passati forse c’è stato ma è davvero poca roba per pensare al cambio di rotta che servirebbe per trasformare la città del sole nella città turistica. E dire che le navi da crociera nel fine settimana hanno sbarcato migliaia di turisti e l’aeroporto di Elmas ha fatto registrare 51 mila arrivi solo nel weekend (più 16 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010). Sono i giorni che dovrebbero salvare una stagione nera che più nera non si può, vuoi per la crisi che morde sempre di più e vuoi per il caro traghetti che ha tenuto e tiene lontani molti potenziali clienti della Sardegna. Bisognava attrezzarsi per queste giornate ma in pochi lo hanno fatto. I bus verso Poetto beach e i torpedoni del sole, insieme a decine di pullman privati, hanno iniziato a marciare a pieno carico sino dalle prime ore della domenica: erano le 10 e la fila si allungava in via Roma insieme alle auto dirette alla spiaggia. In centro è iniziato l’assalto di turisti, che a gruppetti si sono direti verso via Roma e poi su verso via Manno, prendendo come punto di partenza del tour cittadino il Bastione. Hanno dovuto ingegnarsi parecchio per trovare un nagozio aperto e qualche serranda sollevata in più, soltanto in via Roma e nelle strade della Marina (ma non in tutte) qualche commerciante ha avuto la bella idea di aprire. Ma è stata davvero poca roba rispetto alle attese e a quello che sarebbe stato necessario. Chi ha rinunciato a mezza giornata di festa, non se n’è pentito e ha dovuto fronteggiare una folla di gente, facendo magari buono affari, con una inversione di tendenza rispetto ai giorni scorsi.
Ma è stata una goccia in un deserto. Pochissimi i cagliaritani in giro e uffici turistici chiusi, dunque informazioni con il contagocce. Ai turisti non è rimasto che armarsi di cartina e arrangiarsi a piedi. Non una splendida idea, visto il caldo che ha picchiato forte per tutto il giorno. Anche perchè all’ora di pranzo è iniziata una altra caccia, quella ad un ristorante aperto. Però a sentire la testimonianza di chi ieri era a Cagliari, non è andata nemmeno troppo male: solo che tutti si aspettavano di trovare qualche informazione in più e si sicuro un paio di negozi aperti.
Per molti non è rimasto che il Poetto. Peccato che anche ieri la spiaggia non ha mostrato il suo volto migliore, con con la lunga fila di auto che si è allungata dalle prime ore del mattino. Auto e poi auto e ancora auto, dappertutto: anche per gli autisti dei bus che portavano i turisti è stata caccia ad un parcheggio, trasformando sabbia e mare in un «mordi e fuggi» che non ha fatto bene a nessuno. Quest’anno ci si è messa poi l’incertezza dei baretti, che rischiano di essere buttati giù da un giorno all’altro.(antonello deidda)