LEGGE 162. Il Comune rimpalla le responsabilità sulla Regione, a rimetterci sono le famiglie
La denuncia del papà di un disabile: «Danneggiati dall'improvvisazione»
Ritardi nella riscossione dei rimborsi da parte dei familiari di disabili, previsti dalla legge 162. A denunciarlo è l'associazione Rett Onlus, che mette sotto accusa la modifica dei parametri della norma ad opera della giunta regionale. Il referente sardo Air Onlus ha raccolto diverse denunce sul tema. A titolo esemplificativo racconta la storia di Aurora (il nome è di fantasia) che è affetta dalla sindrome di Rett e come altri diversamente abili sta subendo sulla propria pelle i ritardi dell'erogazione del finanziamento. «Mia figlia - denuncia il papà - dal 2009 usufruisce di questo contributo. Mentre prima della modifica i parametri erano già stabiliti, a dicembre 2010 non erano ancora definiti. Tanto da costringere la Regione a prorogare i piani dell'anno precedente».
L'ente delegato per la concessione del contributo e la raccolta della documentazione è il Comune, che ha sempre pagato bimestralmente in base a un finanziamento annuo. «Quest'anno il primo pagamento lo abbiamo ricevuto a metà marzo mentre il secondo bimestre è stato versato a metà aprile», lamenta ancora il genitore, «il rimborso di maggio è arrivato il 27 giugno, a distanza di quasi un mese. Mentre quello di giugno al primo di agosto non è ancora pervenuto. Di fronte ad una prima lamentela mi hanno assicurato che la differenza sarebbe stata integrata nel mese successivo ma ancora non è arrivato nulla. Poi ad una nuova protesta sui ritardi si sono giustificate dicendo che a causa delle ferie di luglio non è passata la disposizione e che vi avrebbero provveduto entro la prima settimana di agosto». Ad oggi tutto tace: «Fortunatamente mia figlia ha un padre che si è conservato qualcosa per eventi straordinari».
Alessia Corbu