Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Autorizzazioni-lampo, beffati sportivi e disabili

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2011

Campi di beach volley e stabilimenti solo per 20 giorni

 

Dal dieci al 31 luglio. Tanto è durato lo stabilimento per disabili allestito dalle associazioni Viva Sardegna e Assemilandia nel tratto di spiaggia davanti all'ex Ospedale marino. Costato 100 mila euro tra passerelle in legno, lettini, ombrelloni, trasportini adatti a trasportare persone prive di autonomia motoria e giochi acquatici a misura di handicap, è stato smontato perché l'autorizzazione comunale non può durare oltre venti giorni. Una situazione al limite della follia. Ma il Comune, servizio Patrimonio, non può fare altrimenti. In assenza di Piano di utilizzo del litorale, l'amministrazione deve applicare le Linee guida della Regione sui Pul che non consentono il rilascio di nuove concessioni sul litorale ma solo di autorizzazioni provvisorie. Che possono essere rinnovate ma solo a patto che tutto venga smontato, passino almeno cinque giorni, si ripresenti la domanda con un progetto firmato da un ingegnere, marche da bollo, tasse demaniali, sovracanoni regionali e spese di istruzione (costo, circa mille euro) e si ricominci. Walter Spano, responsabile di Viva Sardegna, spiega che «per montare e rismontare la struttura tra una cosa e l'altra servono tremila euro». Troppi per potersi permettere «di rimontarla e smontarla un paio di settimane dopo», aggiunge Spano.
Il problema riguarda anche i campi da beach volley e beach tennis che alcune società dilettantistiche hanno montato nell'arenile. A nulla sono servite le lagnanze di una delegazione di dirigenti delle società sportive con i funzionari dell'assessorato al Patrimonio. A cui hanno proposto una soluzione-tampone: dare autorizzazioni in tempi ravvicinati sugli stessi campi, anche se poi sarà necessario valutarne la fattibilità per evitare concessioni occulte.
Giambattista Marotto, dirigente dell'Ufficio Patrimonio del Comune, non ha potuto che confermare di avere le mani legate: «Le linee guida della Regione sui Piani di utilizzo dei litorali (che si applicano anche quando i piani non sono in vigore) non consentono il rilascio di nuove concessioni sul litorale ma di autorizzazioni per venti giorni. Impossibile concedere proroghe perché finirebbero per essere delle concessioni mascherate che violano la legge». La soluzione? «È solo una: approvare il Pul».
C'è un secondo problema: il rinnovo delle concessioni spesso richiede dieci giorni. Che nell'arco di una stagione di pochi mesi è moltissimo. «Stiamo cercando di velocizzare i tempi», ha aggiunto Marotto. «Sappiamo che questa è una situazione che crea disagio alle associazioni ma lo crea anche agli uffici perché aumentano le pratiche da evadere». (f.ma.)