Pronte tutte le autorizzazioni. Prosegue il cantiere aperto dall’ex parroco don Mario Cugusi
In autunno via agli scavi sotto la chiesa di Santa Lucia. Dopo sette mesi di procedure è arrivata anche l’ultima autorizzazioneda parte delComunee incassa ci sono i 50 mila euro che l'ex parroco di Sant'Eulalia, proprietaria dell'area, donMarioCugusi aveva chiesto (e ottenuto) dal Banco di Sardegna. E il cantiere, interrotto tre anni fa, può partire.
L’indagine archeologica sarà attuata inuncantiere diretto da Marco Cadinu, docente di Storia dell’Architettura nell’Ateneo cittadino, con la direzione scientifica archeologica congiunta di Donatella Mureddu della Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano e di Rossana Martorelli docente di Archeologia Cristiana e Medievale in città. «L’obiettivo finale », spiega MarcoCadinu,«magari attraverso l’apertura di alcuni cantieri, è quello di rimettere in sicurezza l’immobile, sottoporloaduninsieme sistematico di opere di studio edi accurato restauro e permettere», aggiunge, « il recupero funzionale degli ambienti interni, quale punto di riferimento per la futura apertura di un info-point di carattere turistico e culturale, collocato all’ingresso del centro storico, alle spalle dei portici di via Roma».
L’area sarà quindi adibita a spazio aperto con funzioni di piazza pubblica, pavimentata in lastre di pietra posate su di un banco di sabbia, 70 cm al di sotto dell’asfalto odierno e cioè alla quota di calpestio della chiesa del primo Seicento. «Ciò al fine di restituire allo spazio monumentale i suoi originari rapporti di percezione», prosegue Cadinu, «a seguito dello scavo archeologico lo spazio, protetto e ricoperto, sarà così disponibile per successive indagini. In caso di grandi ritrovamenti si studieranno con calma soluzioni progettuali per la frequentazione al di sotto del livello della piazza. L'obiettivo finale», conclude, «di questo lungo itinerario culturale è infatti la realizzazione diunospazio che parli della storia, libero e a disposizione di tutti i cittadini, reso sicuro e munitodi alcune essenziali opere di arredo».
Le prime tracce della chiesa di Santa Lucia risalgono al 1119, prima della nascita della fondazione di Castello e quindi del nucleo del capoluogo.L’edificio supera indenne i bombardamenti del 1943, ma ci pensa il piano di ricostruzione post bellica a risolvere la questione. Nel 1947 la Diocesi decide di realizzare una chiesa in via Donizetti (zona di nuova espansione edilizia alla fine degli anni ‘40), ottiene i finanziamenti del Governo per la ricostruzione delle chiese parrocchiali, dice sì alla realizzazione di una piazza al posto della vecchia Chiesa. Quella piazza non si farà mai, ma intanto due terzi dell’edificio spariscono: restano in piedi le cappelle del lato destro con gli ambienti soprastanti, la sacrestia, due muri perimetrali e un piccolo tratto della facciata su via Barcellona.
Le cappelle vennero murate e i locali da esse ricavati usati per decenni come deposito. L’area diventa un parcheggio e negli ultimi anni una discarica. Nel 2007, grazie a 50mila euro della Soprintendenza, Don Mario Cugusi, parroco di Sant’Eulalia, promuove la sistemazione e il decoro dell’area. « Solo attraverso la conoscenza della sua storia», conclude Cadinu, «il monumento, e direi anche il centro storico di Cagliari, può essere riconosciuto e considerato per il suo effettivo valore. Credo che la chiesa di Santa Lucia, con il suo lento passaggio dall' abbandono al recupero, rispecchi molti aspetti della storia del quartiere e della città». (en.ne.)