I soldi per Terramaini. Ha come oggetto la sistemazione della piscina olimpionica di Pirri, la richiesta del finanziamento da parte del Comune. La Regione ha lanciato un bando per la sistemazione di “impianti sovracomunali”, definizione piuttosto generica che ha messo in imbarazzo dirigenti e consiglieri comunali. Tuttavia la ristrettezza dei tempi ( i termini per la presentazione dei finanziamenti scadono il 12 agosto) ha convinto l’amministrazione a mettere da parte i dubbi e la piscina di Terramaini è stata considerata impianto “sovracomunale”. L’obiettivo del Comune è quello di risparmiare qualcosa sulla bolletta attraverso la riqualificazione dell’impianto energetico.Acomplicare la gestione della struttura (la Fin nel luglio scorso ha abbandonato la struttura) c’erano proprio i costi alti relativi al consumo. Con il nuovo impianto si conta di risparmiare 70mila euro l’anno sui consumi. «Nessuno ha pensato a pensato a soluzioni tecniche elementari», scrive nel suo blog il consigliere Pd Andrea Scano, «quali lo sfruttamento della luce solare per l’illuminazione (anche in una luminosa mattina d’agosto la piscina ha bisogno di illuminazione artificiale, con gran dispendio, inutile, di energia elettrica) e il rivestimento dell’ampia superficie di copertura dell’impianto con pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica».
Oggi alla piscina di Terramaini la situazione è critica: non c’è gestione. Dopo una tormentata stagione la Fin nel luglio 2010 ha rinunciato alla gestione, nei mesi successivi sono stati eseguiti lavori di manutenzione e di messa a norma dell’impianto e si sta procedendo all’apertura dello stesso con una gestione interna provvisoria. Gli impianti tecnologici sono stati dati in affidamento urgente ad una ditta che ha curato la rimessa in funzione degli impianti. Il gestore non ha volturato le utenze e non garantisce la custodia dell’impianto perché non è stata data la disponibilità dell’alloggio, assegnato a un dipendente comunale. Il 10 settembre 2009 il Comune ne ha chiesto lo sgombero.