Si riparla dell'ipotesi di realizzare la Karalis arena a Sant'Elia
Zedda e Cellino si incontrano per discuterne
Vedi la foto Cellino - per scaramanzia - non ha mai voluto parlare di un piano B, ed è facile comprendere il perché. Ora che l'Enac ha detto apertamente che farà di tutto (ricorso alla magistratura compreso) pur di bloccare la costruzione dello stadio a Elmas, potrebbe riprendere quota l'ipotesi della ristrutturazione del Sant'Elia. Una strada che il presidente rossoblù ha tentato per anni, abbandonata dopo il fallimento della trattativa con la Giunta Floris e soprattutto dopo gli ostacoli trovati a livello amministrativo e burocratico. Il sindaco Massimo Zedda lo ha detto chiaramente: «Riprenderemo il dialogo con la società perché il Cagliari deve giocare in città e lo stadio deve essere nuovo e polifunzionale». E i due potrebbero sentirsi in questi giorni, se non addirittura oggi. Per riprendere il discorso interrotto un anno fa, quando il Cagliari calcio puntò sui terreni di Santa Caterina.
LE DIFFICOLTÀ Il percorso però non sarà semplice. La procedura di ristrutturazione del Sant'Elia si fermò non solo per le difficoltà di tipo politico, ma specialmente per quelle amministrative legate alla concessione dei terreni su cui sorge lo stadio. Ma la discussione si ingarbugliò anche su altri dettagli come le spese di demolizione dell'impianto. Rifare l'impianto cagliaritano significherebbe anche costringere la squadra a giocare lontano dal capoluogo per un po' di tempo. Ecco perché Santa Caterina attraeva di più il presidente rossoblù.
Oltretutto riprendere il dialogo con l'amministrazione cagliaritana richiederebbe altri mesi di impegno e potrebbe far sfumare la possibilità di contare sui finanziamenti agevolati del Credito sportivo. Per avere i 18 milioni di euro (circa la metà dell'importo necessario per la Karalis arena), il Cagliari calcio deve iniziare i lavori entro settembre. Ed è evidente che una ristrutturazione del Sant'Elia farebbe saltare quest'ipotesi. In più la procedura in Regione è già a un livello avanzato.
I CONTATTI Il primo contatto tra Cellino e Zedda servirà per chiarire gli scenari. Anche perché la convenzione tra la società sportiva e il Comune scadrà nel 2013, ed è ovvio che se in viale La Plaia decideranno di riprovare con il Sant'Elia, anche questo accordo dovrà essere rivisto. Intanto, il gruppo dei Riformatori in Consiglio regionale ritiene «fortemente lesive della autonomia politica ed istituzionale della Sardegna» le parole dette da Vito Raggio giovedì a Elmas. «Solo le istituzioni sarde devono valutare e decidere in merito alle iniziative imprenditoriali. Ogni imprenditore che agisca nel rispetto delle leggi deve avere garantite certezza del diritto e libertà di impresa». ( m. r. )