Riggio: «Il nostro parere non può essere cambiato neppure dalla politica»
ALESSANDRA SALLEMI
CAGLIARI. Ieri allo scalo di Elmas è stata inaugurata l’aerostazione dedicata ai passeggeri degli aerei privati, ma a tener banco è stato lo stadio del Cagliari che non si farà mai nei terreni di Santa Caterina, comprati apposta dalla società di calcio un anno fa. Ieri alla conferenza stampa non si riusciva a trattenere l’attenzione sull’aerostazione che pure serve per un traffico in crescita costante dal 2006 ed esploso con un boom del 38 per cento dal giugno 2010 a oggi. Il tema unico restava il no chiaro e senza possibilità di fraintendimenti pronunciato dal presidente dell’Enac Vito Riggio allo stadio voluto dal presidente del Cagliari Massimo Cellino. Non solo Riggio ha spiegato che uno stadio, lì, non si può fare «perché i 400 incidenti aerei più gravi del mondo sono avvenuti nelle zone collaterali degli aeroporti e quindi, attorno a questi, non ci devono essere stadi e centri commerciali (lo chiese Genova)». Riggio ha sottolineato che il parere dell’Enac è «obbligatorio e vincolante» e che, se il cantiere aprisse lo stesso, il pronunciamento dell’Ente nazionale aviazione civile finirebbe dritto alla procura della Repubblica e la costruzione dello stadio incapperebbe in un divieto assoluto. Ieri è apparso evidente che l’operazione stadio messa a segno da Cellino è arrivata proprio al capolinea che il presidente del Cagliari si è sempre detto volesse fortemente raggiungere: i terreni dello stadio sono gli stessi che la società di gestione aeroportuale Sogaer l’anno scorso stava acquistando dalla società Santa Caterina per costruire piazzole di sosta degli aerei privati, Cellino si insinuò tra Sogaer e proprietari dei terreni comprando tutto, adesso, se Sogaer vuol acquistare, deve chiedere a Cellino che, ovviamente, sembra abbia già rilanciato un prezzo diverso da quello al quale ha comprato lui. I denari girati un anno fa alla fine di giugno sono tangibile testimonianza del colpo messo a segno dal presidente del Cagliari: Sogaer aveva un’opzione per 15 ettari al prezzo di 5 milioni di euro, Cellino ha comprato 33 ettari per 6 milioni di euro. La cifra che invece è stata proposta a Sogaer è di 5 milioni di euro ma per meno di 9 ettari. Sogaer il prezzo l’ha formato con una perizia giurata chiesta a un docente di Estimo dell’università di Cagliari e depositata in tribunale. Quei terreni, a Sogaer, servono: l’appalto per le piazzole è già stato fatto e a suo tempo aveva risposto positivamente al Comune di Elmas che chiedeva di allontanare il più possibile le piazzole dalla chiesa di Santa Caterina. «Nel progetto - spiegava ieri il presidente di Sogaer Vincenzo Mareddu - avevamo spostato tutti i parcheggi delle auto da un’altra parte». Il blitz di Cellino era stato il classico fulmine a ciel sereno. Il 29 giugno 2010 Sogaer aveva invitato la società Santa Caterina a chiudere l’acquisto. Attorno a quella data, raccontava ieri il presidente Mareddu, tutti sparirono dalla scena e saltò fuori che i terreni erano stati venduti al presidente del Cagliari. A lungo una certa parte dell’opinione pubblica si interrogò sull’opportunità dell’affare per i proprietari: appena un milione di euro in più rispetto alla proposta di Sogaer, ma per un pacchetto di terreni più che doppi a paragone delle richieste di Sogaer. Una compravendita che stupì e che adesso si rivela vantaggiosa in modo solare per la società del Cagliari. Riggio non ha lasciato spazi: ha informato il ministro Altero Matteoli del caso Elmas, «mi aspetto che il ministro, la Regione e il Cagliari calcio trovino una soluzione, fermo restando che la nostra valutazione tecnica è questa e non può essere cambiata politicamente, inoltre, come si vede dall’inaugurazione di oggi, questo è aeroporto che deve crescere e la Regione ha convenuto con tale necessità, i disagi per le comunità locali ci sono ovunque e si compensano con le maggiori utilità».