POETTO. L'iter delle demolizioni prosegue, l'incognita burocrazia
La Procura sicura: «Impossibili nuovi rinvii»
I baretti del Poetto sono irregolari e devono essere buttati giù. Non ci sono santi. E nessun accordo o proposta potrà essere recepita dal Comune senza incorrere nella violazione dell'ordinanza comunale dell'ottobre del 2009 che impone le demolizioni. È questa la posizione che filtra dalla Procura, che da tempo ha aperto un fascicolo sugli abusi edilizi commessi negli ultimi anni lungo il litorale.
NESSUN ACCORDO Il pm Gaetano Porcu sta costantemente monitorando la situazione, soprattutto dopo che sulla stampa è stata data notizia di un presunto accordo tra Comune e titolari dei chioschi abusivi - 11 in tutto - per partire con le demolizioni dal 3 ottobre, facendo dunque salva la stagione 2011. In realtà la situazione è molto diversa: quella del gestori dei baretti sarebbe solo una proposta e l'amministrazione comunale si sarebbe limitata a prenderne atto, almeno così risulta in Procura. Senza però prendere alcun impegno formale, che gli uffici comunali non sono nelle condizioni di poter siglare se non, appunto, rischiando d'incorrere in reati.
VERSO LE DEMOLIZIONI Dunque l'iter che porterà alla scomparsa degli attuali chioschi prosegue, con l'unica incognita legata ai tempi della burocrazia: la pratica è negli uffici del servizio di edilizia privata diretto da Clara Pala che stanno espletando le ultime formalità. Non appena arriverà sulla scrivania del dirigente del servizio edilizia pubblica, Mario Mossa, allora le ruspe dovranno giocoforza accendere i motori. Anche se ciò accadesse il 13 agosto.
IL PUL Un destino che non cambierà neanche qualora fosse approvato a tempo di record il Pul, il piano di utilizzo del litorale con cui si dovranno stabilire le nuove regole di costruzione dei chioschi e il loro affidamento in concessione attraverso delle gare pubbliche (quindi, almeno in teoria, senza garanzie per gli attuali gestori). Perché lo strumento urbanistico, anche se fosse adottato, non potrà sanare i vecchi abusi commessi su aree demaniali. Al limite, ed è un'ipotesi che circola, in attesa di approvare il Pul, il Comune potrebbe dare l'ok perché gli attuali titolari realizzino a loro spese dei casotti amovibili, naturalmente previa demolizione degli attuali e solo temporaneamente. Una procedura che già era stata prevista per salvare l'attuale stagione - tanto che la maggior parte dei gestori aveva già ottenuto le autorizzazioni per demolire e ricostruire - prima che l'ex sindaco Emilio Floris, con un'altra ordinanza, bloccasse tutto «per ragioni di sicurezza» rinviando ogni decisione a ottobre. ( m. le. )