La giovane star incanta gli oltre duemila fan cantando i suoi successi, da «Stella incantevole» a «Bellissimo»
ANDREA MUSIO
CAGLIARI. «Sin da bambina avevo un sogno: voi eravate con me». La frase scorre sul grande monitor piazzato sul palco tra le urla del pubblico trepidante che aspetta l’arrivo della beniamina. Queste triplicano di intensità quando Alessandra Amoroso si presenta sulla scena avvolta dalla bandiera dei quattro mori ed un sorriso smagliante. «Questa - sventolando il drappo - la tengo per ringraziarvi del bellissimo concerto dell’anno scorso» ha detto la giovane star sabato sul palco della Fiera per il concerto organizzato da S&M. In duemila hanno cantato e urlato il suo nome per tutta la durata del live. Novanta minuti fatti di musica e parole, lacrime ed emozione. Piange e fa venire i lucciconi. Non trattiene l’emozione e non se ne vergogna. «Sono una piagnona, lo so», dice, chiedendo perdono e aiuto al pubblico mentre quasi non riesce a cantare il brano «Silenzi». «Il fatto è - spiega singhiozzando mentre qualcuno dello staff le porge un fazzoletto - che non mi sono ancora abituata a stare sul palco. Un giorno non ero nessuno, quello dopo mi sono ritrovata amata da tantissime persone. Sono felice di questo, ma sento anche il peso della responsabilità sulle mie spalle. Spero di non deludervi mai. Vedervi qua cantando le mie canzoni è bellissimo. Fino a poco fa anche io ero una di voi sotto un palco a cantare le canzoni dei miei idoli. Ora ci sono io. Grazie di cuore».
Certo, dal punto di vista professionale, soffrire di “lacrima facile” fa storcere il naso... eppure è proprio la spontaneità la miglior dote di Alessandra Amoroso.
Canta d’imnpeto e d’amore Alessandra. L’amore forse più scontato, quello tradito, la paura della fine di una relazione come la consapevolezza e la meraviglia di avere una persona d’amare accanto. Forse si stratta un po’ di stereotipi ma pur sempre efficaci. «Il mondo in un secondo», «Immobile», «Domani con gli occhi di ieri» ed ancora «Stella incantevole» e «Stupida» sono i brani più applauditi d’altra parte. Il pubblico esulta, non perde un verso e canta a squarciagola ogni singola canzone. Tutti cantano: gruppi di adolescenti, giovani coppie e piccole famiglie con neonati al seguito. Il concerto è una macchina perfetta, studiata nei minimi particolari che procede senza intoppi. Eppure lascia spazio anche a qualche imprevisto. Tra le poltroncine della platea spunta un cartello. «Ci canti Bellissimo?». Lei non ci pensa due volte. «Dai facciamola tutti a cappella». Fuori programma riuscito. Al di là delle critiche Alessandra è brava davvero ed il successo se lo merita in fono. Al cento per cento.