La Procura chiamata a verificare la regolarità del trasferimento a Quartu dell’impianto di proprietà pubblica
Il Comune ha speso 150mila euro per attrezzare l’arena della Fiera
CAGLIARI. C’è un esposto sull’uso del palcoscenico smontato dall’anfiteatro: l’hanno presentata in Procura gli imprenditori Andrea Caldart e Filippo Serra. Nel documento si segnala che l’impianto, di proprietà pubblica, è stato trasferito all’arena beach di Quartu dove Sardinia Enterteinment prepara un programma di musica.
L’esposto è riferito all’inchiesta giudiziaria per peculato e truffa conclusa dal pm Daniele Caria, un procedimento che insieme all’ex dirigente comunale Bruno Soriga coinvolge i fratelli Massimo e Michele Palmas di Sardinia Enterteinment-Sardegna Concerti, la funzionaria comunale Luisa Lallai e la presidente dell’associazione di spettacoli Maria Gabriella Manca. Fra le accuse - che andranno all’esame del gup Alessandro Castello il 16 settembre - c’è anche l’uso improprio del palco, acquistato con fondi comunitari legati al Por e affidato in gestione a Sardinia Jazz dei fratelli Palmas sulla base di una convenzione. Secondo il pubblico ministero l’impianto sarebbe stato utilizzato per scopi diversi da quelli stabiliti, da qui l’imputazione di peculato. Ed ora Caldart - che lamenta di essere stato sistematicamente escluso dalla gestione dell’arena romana, concessa senza gara pubblica alle società dei Palmas - segnala l’ipotesi che la cosa si stia ripetendo: il palco infatti è di proprietà comunale e dovrebbe essere utilizzato soltanto per gli scopi previsti, comunque all’interno del comune di Cagliari. Ora invece sembra destinato a ricomparire a Quartu, mentre il Comune - insieme ai partners istituzionali coinvolti - verserà 150 mila euro all’azienda milanese Stage System per l’allestimento di un palcoscenico destinato alla musica nell’area della Fiera, scelta dal sindaco Massimo Zedda d’intesa con la Camera di Commercio e l’ente Fiera come spazio alternativo all’anfiteatro per i concerti estivi. Il contenuto dell’esposto depositato in Procura verrà vagliato dal magistrato, per accertare se l’operazione in corso sia regolare o no. E’ possibile che il trasferimento sia stato autorizzato che tutto si sia svolto nella piena legalità. L’iniziativa di Caldart e Serra è comunque significativa perchè conferma il clima rovente che circonda l’attività delle imprese di spettacolo in città: l’imprenditore di origine veneta ha cercato nelgi ultimi tre anni di ‘entrare’ nel giro dei rapporti con l’amministrazione comunale per proporre manifestazioni e iniziative musicali. Tentativo vano: l’anfiteatro romano è stato concesso senza gara pubblica ai fratelli Palmas anche quando l’inchiesta giudiziaria mandata avanti dal pm Caria è diventata di dominio pubblico. Il magistrato ha infatti aperto un ulteriore fascicolo sulla gestione commerciale dell’arena storica nel 2010. Mentre gli uffici comunali, come quelli regionali, hanno bocciato senza motivazioni chiare il progetto di Caldart di allestire un teatro all’aperto - alternativo all’anfiteatro, ormai precluso agli spettacoli - sul lungomare Poetto, di fronte all’Ottagono, aperto a tutti gli operatori, senza alcun costo pubblico e da smontarsi alla conclusione della stagione. (m.l)