Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La beffa dei risarcimenti

Fonte: L'Unione Sarda
25 luglio 2011

L'ultima tranche è stata bloccata per rispettare il Patto di stabilità

 

Alluvione: c'è chi aspetta ancora i rimborsi


Vedi la foto Nell'ottobre del 2009, a un anno esatto dall'alluvione che a San Michele allagò negozi e spazzò via carrozzerie, depositi e fabbriche di mobili, si mise di mezzo la burocrazia: le graduatorie per ottenere i rimborsi vennero pubblicate in ritardo, poi i tempi si allungarono ancora tra verifiche e correzioni degli elenchi. Ora, a quasi tre anni di distanza, oltre 50 imprenditori aspettano ancora che venga liquidata l'ultima tranche degli indennizzi. E stavolta a bloccare tutto è il Patto di stabilità, che impone al Comune di avere un saldo - cioè la differenza tra entrate e uscite - positivo di 13 milioni di euro.
SULL'ORLO DEL BARATRO «Nel frattempo stiamo morendo. Capisco perché in questo periodo tanti imprenditori si stanno suicidando. È brutto da dire, ma sono eventualità che si prendono in considerazione quando si è in condizioni simili e lo Stato non ti aiuta», dice il titolare di un'attività di San Michele, che chiede di restare anonimo.
IL PATTO DI STABILITÀ Luisella Mereu, dirigente del servizio Gestione contabilità, spiega: «Si tratta di una sospensione momentanea dei pagamenti. Se liquidassimo ora gli indennizzi non rispetteremmo il Patto di stabilità». Tutto questo nonostante i fondi siano arrivati al Comune dalla Protezione civile già da tempo. Dunque dovrebbero essere in cassa. «Per il Patto di stabilità conta la somma algebrica delle entrate e delle uscite. L'oggetto, per intenderci, non ha importanza. Ogni uscita è legata a un'entrata. E in questo caso stiamo aspettando che arrivino trasferimenti dalla Regione o dallo Stato destinati alle spese pubbliche».
LA LISTA D'ATTESA In questo momento, per rispettare il Patto, il Municipio ha bloccato 97 ordini di pagamento. Di questi, quasi la metà è fatta di rimborsi per l'alluvione del 2008. Che, per inciso, non sono altro che una goccia nel mare dei danni subiti da tante imprese alla periferia di Cagliari. L'assessorato comunale alla Pianificazione dei servizi pubblicò nell'ottobre 2009 l'elenco delle attività autorizzate a ottenere il risarcimento. Ma imprenditori e professionisti riuscirono a incassare solo il 50 per cento della cifra complessiva accordata. In tutto 962 mila euro. Una somma che però era stata ottenuta non calcolando i danni reali, ma le fatture presentate dai commercianti che attestavano le spese fatte per far ripartire le attività. C'è chi ha comprato macchinari nuovi, o chi ha dovuto ristrutturare completamente i locali dove lavorava. E c'è anche chi ha dovuto chiudere perché non poteva permettersi di ricomprare nulla. ( m.r. )