Il Comune nega l’autorizzazione al nido aziendale di via Cadello. Guerra tra dirigenti? Quaquero: «È colpa della Regione»
L’assessore di viale Ciusa: «C’è una nota regionale che va interpretata. Risolveremo»
Il Comune nega l’asilo alla Provincia. Ma più che bega burocratica o sgarbo istituzionale, dietro lo stop di via Roma all’autorizzazione per l’asilo aziendale di via Cadello aleggia l’ombra di una guerra tra dirigenti. Sarà una coincidenza,malo stop alla Provincia, firmato da Gerolamo Solina, dirigente del serviziocomunale Politiche sociali, arriva pochi giorni dopo lo stop del direttore generale Maria Cristina Mancini alla selezione per assistenti sociali, bandita proprio da Solina. E che c’entra la Mancini con l’asilo della Provincia? Qualche settimana prima di arrivare alComunela dirigente lavorava alla Provincia,come dirigente alle Politiche sociali e la richiesta, prima approvata e poi respinta dalComune,aveva proprio la sua firma. La Provincia stessa, tuttavia, smentisce tutti i dietrologi. La storia. Il 5 maggio scorso Maria Cristina Mancini, dirigente dell’assessorato alle Politiche sociali della Provincia, presenta alComunela richiesta per la concessione di una ulteriore proroga dell'autorizzazione al funzionamento del nido d’infanzia aziendale (in grado di ospitare 60 bambini di età compresa tra i 36 mesi e i6anni) nei locali di via Cadello 9/b. Secondo il Comunela struttura, risulta adeguata agli standard prescritti dalla normativa in vigore e anche il personale è in possesso delle qualifiche necessarie. La struttura di via Cadello, a causa delle vaste dimensioni e della peculiarità della suaprima destinazione d'uso come brefotrofio, non ha ancora avuto l’agibilità dal Comunema per la Provincia è conforme alle norme sulla sicurezza. Tuttavia pernon interrompere il servizio, via Roma, a firma di Gerolamo Solina, il 26 maggio autorizza l’asilo (dal 6 settembre 2011 al 5 settembre dell’anno prossimo). Ma pochi giorni dopo, l’8 giugno, interviene l’assessorato regionale alla Sanità che muove un appunto all’autorizzazione dell’asilo («privo di precedente autorizzazione provvisoria») da parte del Comune. La nota della Regione rimane chiusa nei cassetti di via Roma. Intanto Massimo Zedda ha vinto le elezioni. Il 30 giugno la Giunta Zedda autorizza il primocittadino a nominare il nuovo direttore generale: il nome prescelto è quello di Maria Cristina Mancini. Ilnuovo direttore, il primo luglio, chiede a Gerolamo Solina di sospendere la selezione, a tre giorni dall’inizio delle prove orali, bandita dalla Giunta Floris, per assistenti sociali. La procedura viene rinviata per accertamenti: «dobbiamo capire», dirà in aula l’assessore alle Politiche sociali Susanna Orrù, rispondendo al suo predecessore e consigliere comunale Pdl Anselmo Piras, «la reale esigenza di nuovo personale». Si arriva così al 7 luglio, quando Solina, dirigente comunale delle Politiche sociali, revoca l’autorizzazione rilasciata a maggio, facendo leva proprio sulla nota della Regione diunmese prima.Mala Provincia stessa smentisce qualsiasi retroscena. «Nessuna guerra tra dirigenti», spiega l’assessore provinciale alle Politiche sociali Angela Quaquero, «l’unico problema è questa nota della Regioneche va interpretata,messa così, potrebbe mettere a rischio l’apertura stessa di tutti gli asili comunali. Nessun allarmismo », conclude, «siamo sicuri che in autunno apriranno tutti gli asili, compreso il nostro. Stiamo lavorando per avere al più presto l’agibilità».
(en.ne.)