Pili, Nizzi e Floris fra i papabili. E domenica arriva Berlusconi
Comincia oggi la stagione politica che porterà le forze politiche isolane alle elezioni regionali del 2009.
Referendum, elezioni regionali, un progetto politico che convinca gli elettori sardi a puntare sul centrodestra. In questo scenario, irrompe Silvio Berlusconi , che domenica mattina riceverà il Papa all'aeroporto di Elmas e che, nel corso della giornata, potrebbe trovare il tempo di fornire qualche suggerimento ai vertici del Pdl sul percorso da seguire nei prossimi mesi. Percorso che prevede una serie di passaggi, con ostacoli, prima della volatona elettorale.
LE COSE DA FARE La coalizione che sogna un ricambio alla Regione - il Pdl più i partiti che comporranno l'alleanza - deve passare attraverso l'individuazione di un candidato alla presidenza, ma soprattutto deve costruire un progetto politico che convinca gli elettori. I rapporti fra il Pdl e le forze che lo sosterranno, il referendum sulla legge urbanistica, le fratture che all'interno di Forza Italia dovranno essere rinsaldate, non manca il lavoro per il coordinatore Ugo Cappellacci . Un paio di giorni fa, ha riunito l'esecutivo regionale del partito per capire meglio, direttamente dalla voce del deputato Mauro Pili , la portata delle dichiarazioni e degli impegni del ministro Roberto Calderoli . Esecutivo nuovissimo, ma non ancora ufficialmente insediato: il deputato Piero Testoni , il senatore Fedele Sanciu , i consiglieri regionali Giorgio La Spisa e Claudia Lombardo e Daniela Noli , assessore a Cagliari. «Oggi comincia la stagione politica che ci porterà alle regionali», dice Cappellacci, «vedremo se il presidente Berlusconi domenica avrà il tempo di incontrarci, ma non mancano certo le occasioni per un confronto periodico con lui», sottolinea il coordinatore, che ha trascorso gran parte del mese di agosto al lavoro fra incontri con altri leader o con rappresentanti del Pdl.
GOVERNO E REGIONE Questa ventata di nomi nuovi, a otto mesi dalle elezioni, non produce ancora scossoni nella rosa di nomi, la solita, buona per la candidatura più pesante. Mauro Pili, che nel suo sito Internet diffonde un documento-programma dal chiaro sapore elettorale, resta in cima alle preferenze del popolo dei sondaggi. Ma la carriera romana dell'ex presidente della Regione registrerà, presto, una novità: sussurri da Palazzo Chigi lo danno in corsa per uno dei tre posti che il premier assegnerà ad altrettanti rappresentanti del Pdl nel Governo. Se l'interessato non commenta, mancano certezze sul sottosegretariato che gli toccherebbe. Pili, da questa mattina, si dedicherà giorno e notte a quella che lui chiama «la battaglia referendaria», l'appuntamento del 5 ottobre con la consultazione per l'abrogazione della legge regionale numero 8, quella che stabilì il vincolo di inedificabilità di due chilometri dalle coste sarde. Oggi, il suo partito comunicherà se la campagna per convincere i sardi a votare "sì" avrà anche l'imprimatur politico ufficiale, simbolo compreso, oppure - ipotesi meno probabile - l'appoggio potrebbe tradursi in qualcosa di più leggero, ma comunque senza lasciare solo il parlamentare al suo destino. Settimo Nizzi , parlamentare ed ex sindaco di Olbia, vicinissimo al presidente del Consiglio nella clausura agostana di Porto Rotondo, è un altro dei nomi che rimbalzano fra un sondaggio e un incontro estivo. Così come quella del sindaco di Cagliari, Emilio Floris , sarebbe una soluzione che - previsioni alla mano - metterebbe d'accordo anche gli alleati. E il sindaco, ex capogruppo in Consiglio regionale nove anni fa, quando ha mostrato i muscoli (nell'ultima convention a Cagliari, per esempio) ha fatto vedere di poter contare su un seguito importante, parenti compresi. L'ex ministro dell'Interno, Beppe Pisanu , continua a riscuotere forte consenso all'interno di Forza Italia, il suo è un nome che avrebbe l'energia di convincere tutti i pretendenti a fare un passo indietro ma è proprio l'interessato, anche di fronte a recenti pressioni dirette, a chiamarsi fuori.
PROGRAMMA E PRIMARIE Giorgio Oppi , leader dell'Udc nell'Isola, continua a girare la Sardegna e a chiedere che l'alleanza di centrodestra metta sul tavolo un «progetto concreto», un programma politico che - in caso di successo elettorale - dovrà essere rispettato, una sorta di patto di fedeltà con i sardi. Cappellacci, nella sua prima intervista da coordinatore, ha parlato della nascita di un centro studi del Pdl che disegni i contorni esatti del "caso Sardegna". Solo allora, aveva detto, «potremo elaborare un programma da sottoporre ai nostri elettori, impegnandoci a seguirlo quando saremo noi alla guida della Regione». Strade che si incontrano, quindi, mentre sul terreno delle primarie per la scelta del candidato non ci sono indirizzi comuni. Meglio, molto meglio, si sente dire all'interno del Pdl, affidarsi ai sondaggi.
ENRICO PILIA
01/09/2008