Rassegna Stampa

Sardegna 24

Lirico, sindacati contro il cda

Fonte: Sardegna 24
19 luglio 2011

 

Il sindaco Zedda lavora per una soluzione. In settimana vertice con l’assessore Milia

Accuse dei lavoratori agli amministratori di via Sant’Alenixedda: «Senza piano triennale nessuna via d’uscita»

È rivolta contro il Cda. Una riunione di due ore e mezzo per il faccia a facca tra cda e e sindacati del lirico. Questi ultimi inferociti contro il consiglio di amministrazione. All’assemblea hanno partecipato tutti i lavoratori, il sindaco Massimo Zedda e il Soprintendente GennaroDi Benedetto. Qualchemomento di tensione con il primo cittadino (chedomanidovrà riferire in aula sulla situazione del Teatro) che ha minacciato di sciogliere l’assemblea. Terminato l’incontro si è tenuta la riunione del Cda che ha esaminato soltanto le richieste dei sindacati: si cerca la strada giuridica adatta per contrarre un mutuo e salvare il Lirico. In settimana Zedda incontrerà l’assessore regionale alla Cultura Sergio Milia per i 5 milioni di euro nell’ambito del progetto Cagliari-Sassari. In serata il comunicato delle sigle Slc- Cgil, Fistel-Cisl, Css, Snater eUbs che hannofatto il punto sulle gravi carenze della struttura di via Sant’Alenixedda. La più evidente è la mancata predisposizione diunpiano industriale triennale che, in un momento di emergenza, dovrebbe garantire il consolidamento del debito a breve e lungo termine, l’aumento della produttività aziendale attraverso una razionalizzazione delle risorse interne,umane e materiali, il raggiungimento degli obiettivi di efficienza ed efficacia e un progetto artistico triennale da portare al Cda. Tuttavia l’assenza del piano ha determinato l’insorgere di varie criticità. I sindacati hanno definito un lungo elenco: il flop artistico e di pubblico del Festival di Sant’Efisio, la mancata risposta al bando di finanziamento europeo che permetterebbe di incamerare 5 milioni di euro per il progetto Cagliari – Sassari, oppure la parzialità nella diffusione di dati ufficiali (comei costi del personale nel triennio, presentati in modo scorretto e in contrasto con quelli ufficiali sottoscritti dal consiglio e presenti nel bilancio 2010). Viene denunciato anche il mancatosfruttamento delle professionalità presenti in azienda, l’interruzione delle relazioni sindacali e un decentramento estivo (gli spettacoli fuori sede) «costoso e di scarsissima utilità ai fini punteggio e riscontro di pubblico ». Enonè finita.Le sigle attaccano sulla mancata nomina del direttore artistico (che equivarrebbe ad una linea artistica nulla, sulla richiesta di deleghe su tematiche di esclusiva pertinenza del presidente e del consiglio di amministrazione finora presenti nello statuto a garanzia dei lavoratori e a tutela dell’azienda e sull’ interpretazione discriminata delle normative contrattuali e infine sulla «violazione dei diritti alla chiamata (vedi assunzione amministrativi). Tutti questi elementi di criticità», scrivono i sindacati, «portano a dire che la missione di “traghettare” il Teatro fuori dalle secche di una crisi, che non possiamo considerare esclusiva conseguenza dei tagli ai finanziamenti, non ha dato, finora, l’esito sperato. Chiediamoal Presidente», concludono, « che si faccia carico di valutare con il Cda ogni possibile soluzione all’attuale situazione». I lavoratori del teatro e le sigle sindacali «sono disponibili alla massimacollaborazione nonappena saranno evidenti i segnali di un cambiamento». Uilcom e Libersindhannochiesto soluzioni al problema economico.