Rassegna Stampa

Sardegna 24

La finanziaria contro i sindaci

Fonte: Sardegna 24
19 luglio 2011

 

Una manovra economica che porta verso la recessione. I sindaci della Sardegna pronti a mobilitarsi per contrastare le politiche del ministro Tremonti, che si abbattono sugli Enti locali, già provati dai tagli degli anni scorsi. «Chi fa i sacrifici alla fine sono sempre i comuni », racconta il sindaco di Quartu Mauro Contini eletto con il Pdl. «Abbiamo fatto i salti mortali per stare dentro il patto di stabilità, noi l’anno scorso abbiamoalienato le farmaciecomunali e ce la siamo cavata. Anche quest’anno dovremo vendere parti del nostro patrimonio per sopravvivere. Andiamo avanti in condizioni impossibili. Non mipermettono di assumere nessuno. Nella pianta organica dovrei avere 800 persone e ne ho a disposizione solo 360. Io faccio il sindaco, il dirigente e il segretario comunale. Bisogna che anche l’Anci faccia sentire la sua voce ». Il Patto di stabilità è il grande incubo degli amministratori, costretti anonspenderenemmenole risorse chehanno a disposizione «Qui bisogna decidere se vogliamo far fare bella figura a Tremonti in Europa o se vogliamofar indebitare le imprese sarde con le banche» ci spiega il sindaco sardista di Dorgali, Angelo Carta «Ci costringono a non saldare i lavori che commissioniamo. Poi magari parlano di federalismo fiscale. Ma come faccio io a esigere tasse locali da imprese che sono già vessate da Equitalia?». Senza contare che nuova Finanziaria presenta nuove norme ancora più insidiose per gli amministratori locali «viene introdotto il principio secondo cui si risponde personalmente e patrimonialmente di eventuali spese fuori dal patto di stabilità. Una decisione francamente iniqua e inaccettabile».E i problemi sono destinati ad aumentare, perché nella manovra uscita dal Senato agli enti locali viene chiesto un sacrifico proprio nell’ulteriore riduzione della spesa e nel restringimento proprio del Patto di stabilità. I comuni della Sardegna saranno penalizzati due volte, dalla riduzione dei trasferimenti diretti (meno 50 milioni nel 2012 e altrettanti per il 2013) e indirettamente dai tagli per la Regione (calcolati in 150 milioni nel La Finanziaria contro i Sindaci 600 Sono i milioni di euro in meno per Regioni, province e comuni. I sindaci sardi in prima fila nella protesta. «Su di noi la maggior parte dei tagli. Non possiamo spendere nulla»  I tagli di Tremonti stringono ulteriormente il patto di stabilità. Comuni costretti ad aumentare le tasse locali 2012 e 300 nel 2013).Ein più se dovessero esserci comunivirtuosi, che non sforano, la ridistribuzione verrà effettuata tra gli altri comuni non virtuosi, con un ulteriore aggravio. Insomma, un autentico massacro per la Sardegna, considerando che di fatto viene cancellata la vertenza entrate e gli accordi con il Governo Prodi sulla compartecipazione dell’Irpef per Comuni e Province e ancoranonvengono sbloccati i due miliardi di fondi Fas, destinati alla nostra regione e mai arrivati. «La Regione si sta adeguando al Governo sui tagli ai servizi sociali e a quelli sanitari, invece di occuparsi di una seria riforma dell’amministrazione, penalizzando ulteriormente le fasce più deboli», sostiene il sindaco di Villasimius, Tore Sanna (Pd). «Noi, invece di tagliare abbiamo introdotto una tassa di soggiorno. Facendo pagare un euro ai turisti che scelgono i nostri alberghi.Malo possiamo fare perchè siamo un importante centro costiero a vocazione turistica. Non tutti i comuni sardi possono fare altrettanto. Per loro non resta che tagliare o aumentare le tasse.