Civico: successo dell'Echos Ensemble, oggi Grupo Kea
Che sia votato al pop o al jazz, al gospel o alla musica antica rinascimentale, il canto a cappella non smette di affascinare, in barba alle astuzie del marketing, alla tecnologia e a quanti sfruttano Internet per puntare all'hit parade. D'altronde, la lista di coloro che nel tempo si sono fatti largo a colpi d'ugola e vertiginosi vocalizzi, conquistando schiere di appassionati, è lunga e prestigiosa. Dai sublimi cantori inglesi dell'Hilliard Ensemble (attesi a Cagliari il 17 gennaio prossimo per la stagione del Teatro Lirico), ai più moderni Manhattan Transfer, Take 6, New York Voices, passando per uomini-orchestra come Bobby McFerrin e gruppi gospel del calibro di Blind Boys Of Alabama e Harlem Gospel Singers. Senza naturalmente dimenticare alcuni tra i più importanti custodi della tradizione orale della nostra terra: Tenores di Bitti, Tenores di Oniferi, Cuncordu e Tenore de Orosei. Il canto senza rete, privo di orpelli e liberato da qualsivoglia forma di accompagnamento strumentale, non smette insomma di ammaliare, anche quando a proporlo, non è un gruppo famoso come quelli appena citati, ma una formazione giovane che risponde al nome di Echos Vocal Ensemble, transitata l'altra sera al Teatro Civico di Cagliari per la diciassettesima edizione di Concordia Vocis (curata dai maestri Gianluca Belfiori Doro e Dino Stella) dove ha fatto il pieno di pubblico e applausi con un repertorio in bilico tra sacro e profano. Otto giovani che utilizzano la voce come uno strumento perfettamente accordato (Alice Madeddu e Francesca Matta, soprani, Eva Pagella e Luisa Deledda, contralti, Gabriele Broccia e Giovanni Deriu, tenori, Rodrigo Rojas Benitez e Manuel Cossu, bassi), provenienti dalle esperienze più disparate e attratti alla stessa maniera dalla musica classica come da quella di matrice pop e latina. Passeggiando su un canzoniere vario che abbraccia Beatles e Stevie Wonder, Astor Piazzolla e Ary Barroso, Bach e Freddie Mercury, Fabrizio De André e Matia Bazar, i protagonisti incrociano le loro ugole dando vita a una girandola di timbri, armonizzazioni e impasti vocali vivaci, duttili e ampi. Un continuo saliscendi tra generi, semitoni e ottave incalzanti, per spiegare come la voce non ha confini.
GRUPO VOCAL KEA Pensata per quest'anno come rassegna itinerante, la manifestazione ideata dal Cum è approdata ieri sera a Iglesias, Chiesa di Santa Maria di Valverde, per il debutto in Sardegna del Grupo Vocal Kea diretto dal maestro Enrique Azurza. In programma musiche di Busto, Dusapin, Poulenc e Messiaen. Come per il concerto inaugurale dell'11 agosto del gruppo filippino The University Of The East Chorale, la serata è stata aperta dalla performance del Coro Polifonico del Cum (diretto da Onofrio Figliola), nella stessa formazione che ha vinto gli ultimi due concorsi di Arezzo e di Vittorio Veneto per corali da camera. In programma musiche di Poulenc, Debussy. Stasera alle 21,15 a Cagliari, nella Basilica di Santa Croce in Castello, la formazione spagnola riproporrà il suo concerto.
CARLO ARGIOLAS
29/08/2008