Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Porto canale salpa il 13 settembre

Fonte: L'Unione Sarda
29 agosto 2008

Accordo con la società Hapag Lloyd, in arrivo 400 mila containers e altri 500 dipendenti

Il ministro Matteoli assicura: «Subito al lavoro 205 operai»
Il riavvio delle movimentazioni arriva tre giorni prima di quanto ipotizzato inizialmente.
Dato praticamente per morto lo scorso aprile, quando la Maersk (società che possiede il 27 per cento delle azioni della Cict) ne ufficializzò l'abbandono, il Porto canale cagliaritano ha avuto invece la forza di rinascere in cinque mesi e dopo sessanta giorni di cassa integrazione, cominciati lo scorso 14 luglio, per 205 operi il futuro ora è meno preoccupante: infatti «saranno immediatamente richiamati al lavoro dal 13 settembre».
IL MINISTRO La notizia arriva da fonte attendibile: è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ad annunciarlo ieri mattina al termine di un incontro con i responsabili del Gruppo Hapag - Lloyd che opererà nel Porto cagliaritano in accordo col Gruppo Contship Italia, proprietario del terminal gestito dalla Cict (il Cagliari international container terminal, parte dello stesso gruppo Contship): «In questo modo l'approdo può tornare a essere strategico nel Mediterraneo».
IL RILANCIO La ripresa della movimentazione merci arriverà dunque tre giorni prima di quanto previsto dallo stesso amministratore delegato della Contship Italia, Cecilia Battistello, che appena due giorni fa, al termine di un incontro con i sindacati, aveva dichiarato che le nuove linee sarebbero state istituite dal 16 settembre. L'incontro tra il ministro e il Gruppo Hapag - Lloyd è il sigillo tanto atteso su un rilancio che prevede l'arrivo in città di alcune delle più grandi società internazionali di transhipment: i nuovi contratti sono stati stipulati con le tedesche Hamburg Sud e Hapag Lloyd, la coreana Senator Line, la linea nazionale della Malesia Misc, la cinese Ocl, di proprietà dell'ex governatore di Hong Kong, e la giapponese Nik, ritenuto il maggior armatore mondiale del trasporto di container. Nello scalo opereranno 60 linee di feederaggio (trasporto merci tramite container).
I CONTAINERS Cecilia Battistello, davanti a Cisl, Uil e Cgil, aveva ipotizzato l'istituzione di sette nuove linee e la movimentazione di 600 mila containers all'anno; Matteoli si è tenuto più basso, parlando di «navi mediterranee e oceaniche che movimenteranno annualmente 300-400 mila containers». La sostanza comunque non cambia perché, come confermato dall'esponente di An, «saranno immediatamente richiamati al lavoro i 205 operatori in cassa integrazione e altri 500 saranno impiegati nell'indotto». Non solo, in quanto «di fronte alla prospettiva di un ulteriore incremento degli scambi, sarà possibile aumentare ancora le possibilità di sviluppo e di lavoro». In fondo si trattava solo «di far ripartire una macchina che per lungo tempo si era inceppata ed era rimasta ferma».
LE REAZIONI «È una grande e doppia soddisfazione», gioisce il senatore cagliaritano di An Mariano Delogu, «per il riavvio delle operazioni in uno snodo fondamentale per la nostra Isola e per le centinaia di operai che torneranno presto al lavoro». Felicità condivisa da Fabrizio Carta, segretario generale della Cisl, il quale spera che, grazie «ai contratti di grande importanza con operatori di rilevanza mondiale», si possa arrivare in futuro a impiegare «400 lavoratori, attualmente in cassa integrazione straordinaria, alcuni dei quali non hanno ancora ricevuto alcuna somma». In ogni caso «si riapre una fase di possibili nuovi sviluppi del Porto, una risorsa importantissima non solo per la città ma per la provincia e l'intera regione». Polemico Ignazio Artizzu, capogruppo di An alla Regione: «Lo scalo tornerà alla ribalta internazionale come merita e uscirà dalla profonda crisi nella quale il Governo Prodi e la Giunta Soru lo avevano sospinto con la loro incuria e l'incapacità a determinare scelte diverse da quelle che hanno privilegiato altri scali industriali italiani e nordafricani a danno di quello sardo».
ANDREA MANUNZA

29/08/2008