Dializzati senza sussidi: 450 affetti da insufficienza renale non hanno avuto gli assegni di marzo, aprile e maggio
Da tre mesi ilComunenonpagai sussidi per i nefropatici e c’è chi giura che se entro venerdì non vedrà gli assegni sul conto, smetterà di sottoporsi a dialisi. Si lascerà morire, insomma. In segno di protesta. «Lo farei per scuotere le coscienze, per tutti quelli che, come me, riescono a tirare avanti grazie a quei 330 euro mensili», dice Paolo Manca, 52 anni, malato di insufficienza renale cronica dal 2004. Tutti quelli come Paolo sono a Cagliari 450. Tre settimane fa hanno ricevuto gli assegni di novembre e dicembre. Amarzo hanno visto sul conto quello di gennaio e ad aprile quello di febbraio. Mancano aprile, maggio e giugno. Paolo è un insegnante precario,campa grazie ad una pensione di invalidità di 270 euro e ai 330 euro che gli consentono di fare la dialisi.Èsolo: «I miei genitori mi hanno lasciato unacasa e riesco a vivere dignitosamente ». Nonostante un diabete grave che gli ha causato problemi agli occhi e, da sei anni, l’insufficienza renale. «Ora sono in attesa di trapiantomasono pronto a mollare tutto se non avremo i soldi che ci spettano». Soldi che il Comune deve erogare per legge. Si tratta della legge regionale numero 11 del 1985 secondo la quale «la Regione è autorizzata a concedere ai cittadini nefropatici, residenti in Sardegna e sottoposti a trattamento dialitico, sussidi sotto forma di assegno mensile a titolo di rimborso delle spese di viaggio o di trasporto e di soggiorno, nei casi in cui il trattamento di dialisi sia effettuato necessariamente presso presidi di dialisi nell’ambito ospedaliero, extra ospedaliero e domiciliare ubicati in comuni diversi dal comune o frazione di residenza dei nefropatici». La Regione stanzia e il Comuneeroga. Oalmeno dovrebbe. «Il Comune non paga», taglia corto Pino Canu, presidente di Asnet (Associazione Sarda Nefropatici Emodializzati e Trapiantati). «Mi sono rivolto anche oggi allo sportello dei Servizi sociali che si occupa del pagamento dei sussidi, ma non ho ottenuto alcuna risposta. L’unica cosa che sono in grado dirci è che le casse sono vuote. Spero che entro venerdì i bonifici siano già partiti». Mase la Regione stanzia, dove sono i soldi? Anche perché i nefropatici di altri comuni dell’Isola hanno percepito sempre, e in tempo, l’assegno. Il problema, allora, sarebbe tutto di natura burocratica: l’assessorato alla Sanità ha chiesto all’amministrazione comunale un rendiconto mai arrivato negli uffici di via Roma. Il Comune, in pratica, dovrebbe fornire alla Regione un report sul numero attuale dei nefropatici, per adeguare alle esigenze reali la cifra da stanziare. Ma il Comune non avrebbe portato a termine questo adempimanto. E la situazione è in stallo. Solo a Cagliari città i dializzati che usufruiscono di sussidio sono 450 (1500 in tutta la Sardegna). Di questi, 120 si fanno curare al Brotzu, settanta al Santissima Trinità e novanta alla Clinica Lai. Gli altri invece si rivolgono alla clina Sant’Elena di Quartu e alla NuovaClinica diDecimomannu. A questi si aggiungono ottocento trapiantati. Anche loro usufruiscono di sussidio. Il dato, in questo caso, è regionale, ma la maggior parte vive nel Cagliaritano.