Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piste ciclabili, svolta a due ruote

Fonte: L'Unione Sarda
11 luglio 2011

MOBILITÀ. Appaltato il primo tratto delle corsie riservate: andrà da Su Siccu a via Tramontana

 

Il progetto del Pum: da piazza Matteotti al Poetto in bicicletta La svolta a due ruote potrebbe arrivare nel giro di uno-due anni e una spesa di circa un milione e mezzo di euro: tanto servirebbe per realizzare circa otto chilometri di piste ciclabili che attraverserebbero la città da piazza Matteotti a Marina Piccola, passando per via Vesalio e la zona dell'Amsicora. Almeno questo è quello che prevede il Pum, piano urbano della mobilità approvato nel 2009, e il progetto comincerà a prendere forma nei prossimi mesi con l'inizio dei lavori della prima pista cittadina. A fine maggio è stata aggiudicata la gara del primo lotto, da Su Siccu a via Tramontana, nel quartiere di La Palma.
IL PERCORSO Sostanzialmente «verrà ripresa la vecchia Via del Sale, che dal capannone Nervi porta alle saline di Molentargius», come spiega il dirigente del servizio comunale Urbanizzazioni e mobilità Sergio Murgia.
Un appalto da 252 mila euro che dovrebbe essere portato a termine entro 150 giorni. Il tratto fondamentale, che porterà al centro della città - da piazza Matteotti a Su Siccu - però rischia di rimanere solo sulla carta. E non solo perché i finanziamenti, per ora, non ci sono. Semmai perché la pista dovrebbe passare per un tratto in via Roma, nell'ipotetica piazza sul mare che per ora è stata «congelata» dalla Giunta Zedda.
L'ASSESSORE Una soluzione, però, si dovrebbe trovare: «Anche se è un nodo molto complesso», dice l'assessore ai Trasporti Mauro Coni. «L'idea è quella di partire dalla proposta di rete ciclabile ideata dal Pum, e integrarla. Per realizzare tutto bisognerà recuperare le risorse economiche. Ho già preso i contatti con i funzionari per lavorare al progetto, e spero di arrivare a un Accordo di programma con la Regione. I fondi ci sono».
I COSTI Una pista ciclabile ha un costo relativamente basso: se si tratta di una strada esistente servono 50-60 mila euro a chilometro, se il lavoro è più impegnativo e bisogna realizzare anche una passeggiata, con panchine e arredamento urbano, la spesa sale anche a 200 mila euro per mille metri.
«Anche perché devono essere spazi belli da percorrere. Pensate a viale Marconi: è una selva di cartelli pubblicitari e erbacce».
L'ASSOCIAZIONE Ma oltre ai soldi e ai progetti da modificare, il problema è rappresentato anche dai luoghi comuni. «Cagliari non è una città da bicicletta», si dice. In realtà, è solo una questione di abitudine e di corsie preferenziali: «È dimostrato che la sola presenza delle strisce gialle a terra, incrementa l'uso della bici del 30 per cento», ripetono gli iscritti di Città ciclabile, associazione che da qualche anno chiede la realizzazione di piste per le due ruote e sottopassaggi in alcuni punti cruciali del capoluogo. Oltre all'incremento delle stazioni di bike sharing: nei prossimi mesi dovrebbero arrivarne altre tre. In piazza Matteotti, Su Siccu e all'ospedale Marino. In aggiunta a quelle di piazza Giovanni XXIII, piazza Repubblica, via Sonnino e Marina piccola.
Un piccolo passo verso la media italiana e europea, dove la bici è un mezzo di trasporto molto comune. «La cultura della bicicletta purtroppo non appartiene a Cagliari. Per arrivare a una mentalità come quella di Bologna o di Amsterdam servono prospettive trentennali», dice Coni. Da qualche parte, però, bisognerà iniziare.
Michele Ruffi