Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Partiti (e Silvio) alla guerra del porto

Fonte: L'Unione Sarda
7 luglio 2011

AUTORITÀ PORTUALE. I retroscena della battaglia in corso per la conquista della presidenza

 

Quattro già in campo, il difficile equilibrio tra politica e competenze    
Vedi tutte le 5 foto Per capire chi potrebbe essere il prossimo presidente dell'Autorità portuale, a settembre, occorre seguire alcune tracce. Alcune portano a Piergiorgio Massidda. E aiutano a capire perché il suo nome è inserito nella terna della Provincia e perché, con ottime probabilità, la settimana prossima entrerà in quella della Camera di Commercio. Per comprendere il contesto in cui il suo nome matura può essere utile ricordare il suo ruolo decisivo nella sconfitta del centrodestra alle provinciali del 2010, la minaccia di passare a Futuro e libertà alla fine dello stesso anno, la sua minaccia di scendere in campo per le amministrative, la sua rinuncia.
ELEZIONI E PROMESSE Il primo elemento (Massidda è stato decisivo per la rielezione di Milia) è importante per capire perché è uno dei designati dall'amministrazione Pd di Viale Ciusa (assieme al docente di Diritto della navigazione e preside di Giurisprudenza Massimo Deiana ed a Vittorina Baire, ex assessore ai Trasporti in Provincia). Gli altri due elementi conducono dritti alla promessa, strappata a Silvio Berlusconi in persona, di avere un ruolo di peso che lo impegni nella sua città. E siccome a decidere sarà il ministro dei Trasporti Matteoli «previa intesa con la Regione», la bilancia politica sembra pendere verso l'esponente del Pdl.
IL NODO-COMPETENZA Ma c'è un ostacolo serissimo: la competenza. La legge 88 del 28 gennaio 1994 chiarisce che «il presidente è nominato...nell'ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale...». Essendo un medico specialista in Fisiokinesiterapia è difficile trovare nel suo curriculum le competenze necessarie.
IL RUOLO DI DEIANA In questo senso potrebbe non avere rivali Deiana. Il suo nome è tra i preferiti da Graziano Milia, dovrebbe essere nella terna della Camera di commercio e non dovrebbe avere difficoltà ad essere indicato anche nel terzetto che faranno pervenire al ministro i Comuni di Sarroch e Capoterra, entrambi amministrati dal centrosinistra (che potrebbero anche riproporre quello dell'uscente Paolo Fadda).
IL RUOLO DI ZEDDA Ma secondo indiscrezioni difficilmente Deiana sarà tra i nomi preferiti da Massimo Zedda. Il sindaco ieri ha detto che non ha ancora avuto il tempo di ragionarci ma che seguirà criteri di competenza. Insomma, Deiana, al contrario di Massidda, ha il curriculum giusto ma potrebbe trovare ostacoli politici. E se non venisse nominato potrebbe ricorrere al Tar, come ha riferito ad alcuni amici fidati.
FLORIS, L'OUTSIDER Detto che Vittorina Baire non sembra avere chance vere, nonostante sia stata assessore ai Trasporti e rappresenti la Provincia nel comitato portuale, un ruolo potrebbe giocarlo Emilio Floris, il cui nome (assieme a quelli di Deiana e Massidda) dovrebbe essere nella terna della Camera di commercio. Una partita interna al Pdl cagliaritano: se Massidda dovesse restare a Cagliari, Floris potrebbe andare a Roma, se l'ex sindaco dovesse conquistare via Riva di Ponente, al senatore uscente potrebbe andare ancora una volta un seggio sicuro. Il problema resta il requisito di «massima e comprovata qualificazione». Anche Floris è medico ma per dieci anni ha fatto parte del Comitato portuale e del cda della Sogaer. Basterà? Difficile. Certo è che se non si raggiunge l'intesa entro trenta giorni, sarà sempre il ministro a decidere ma a presentare la terna sarà il presidente della Regione, sentiti Comuni e Camera di commercio. Dunque il ruolo di Cappellacci aumenterebbe. E Floris potrebbe avere più chance. Forse.
Fabio Manca