La stagione sarà salvata solo perchè il Comune non può demolire le strutture abusive in tempi ravvicinati
L’ordinanza Floris è nulla, resta in vigore il provvedimento del 2009
Arriva la richiesta per il rinvio a giudizio dei venti titolari dei chioschetti
CAGLIARI. Non c’è in vista alcuna moratoria per i baretti abusivi del Poetto, nessuna ordinanza sarà prorogata e nessuna conferenza di servizi potrà modificare di una virgola una situazione di illegalità che resta fotografata negli atti amministrativi. A garantire ai venti titolari dei chioschi - tutti indagati per abusi edilizi e occupazione illegale di suolo pubblico in area demaniale - la possibilità di evitare la demolizione ordinata dal comune a novembre del 2009 sono semplicemente le condizioni: l’amministrazione non ha i mezzi meccanici indispensabili a radere al suolo le strutture costruite senza licenza in area pubblica. Se anche li avesse, un intervento in piena estate provocherebbe disagi enormi ai bagnanti. Ed è solo grazie alle lentezze inspiegabili dell’amministrazione Floris - tutta protesa sino all’ultimo a proteggere gli abusivi - che i bulldozer arriveranno in autunno. Poi si dovrà discutere della ricostruzione, tutt’altro che certa in assenza di un piano reale di utilizzo del litorale sul quale sarà l’amministrazione Zedda a dover lavorare.
Quindi, messe da parte le bufale di stagione, la situazione è questa: comunque vada la conferenza di servizi convocata in municipio per domani resta in vigore l’ordinanza degli uffici comunali notificata nel 2009 ai titolari dei chioschi del Poetto, così come rimane valida quella sindacale firmata in chiusura di mandato da Emilio Floris. La seconda non ha alcun effetto sulla prima ed entrambe resteranno inapplicate: la prima sino all’autunno, l’ultima - in termini di esecutività - è come se non esistesse.
Mentre i titolari dei baretti continueranno a sfruttare illegalmente la propria rendita di posizione, maturata per l’inerzia seriale delle amministrazioni comunali di centrodestra, il pm Gaetano Porcu concluderà l’inchiesta giudiziaria aperta in seguito all’ordinanza Floris per dare una risposta compiuta a una serie di domande: in base a quali esigenze è stato concepito quel provvedimento? E’ credibile che un sindaco cerchi di procrastinare una situazione di illegalità per ragioni come quelle contenute nell’ordinanza d’inizio estate? Per ora a dare risposte a questi e ad altri quesiti sono stati i dirigenti e i funzionari comunali chiamati a «istruire» con la conferenza di servizi del 18 maggio scorso un intervento che - stando alla Procura - puzza di abuso d’ufficio e falso. Più avanti si capirà se le ipotesi d’accusa potranno essere formalizzate.
L’inchiesta giudiziaria sugli abusi edilizi e l’occupazione illegale di suolo pubblico è invece conclusa da tempo con la notifica agli indagati. A breve partirà la richiesta di rinvio a giudizio per Maurizio Cabras (Noi due), Anna Frongia (Il Nilo), Maria Assunta Cabras (Palm beatch), Antonio Congera (Capolinea), Maurizio Marongiu (Twist bar), Giovanni Cogoni (Sella del diavolo), Piero Marci (Il miraggio), Luigi Lampis (Dolce vita), Cinzia Erriu (Corto Maltese), Alessandro Murgia (Emerson), Maria Giovanna Cossu (Golden beatch), Sandro Angioni (New City Jam), Valter Casula (Bon Ton), Luciano Spiga (L’Oasi), Pierluigi Atzori (Aramacao), Santina ed Eliseo Carta (Lanterna Rossa), Sandra Argiolas (Sa Forredda), Sandro Angioni e Donata Ledda (Zen). (m.l)