Pdl e Lega contro l’abolizione, Pd astenuto, Idv s’infuria
ROMA. Le Province non si toccano. Grazie alla convergenza dei voti di Pdl e Lega e con l’astensione del Pd, l’aula della Camera ha affossato la proposta di legge costituzionale dell’Italia dei Valori per la loro eliminazione. Ma la bocciatura, che arriva in coincidenza con le polemiche sul rinvio alla prossima legislatura dei tagli ai costi della politica, scatena la polemica nelle opposizioni, visto che non solo il partito di Di Pietro ma anche il Terzo Polo ha votato a favore dell’abolizione delle Province e il Pd si è ritrovato a metà del guado: la sua astensione è stata decisiva.
La Camera ha subito respinto il mantenimento del primo articolo del testo, che cancellava con un tratto di penna le parole «le Province» dal Titolo V della Costituzione (225 i voti contrari, 83 quelli a favore, 240 gli astenuti). A quel punto, il relatore Donato Bruno ha chiesto il rinvio del testo in commissione. D’accordissimo il ministro Roberto Calderoli. Per l’esponente leghista «molte province devono essere effettivamente riviste e soppresse», ma per farlo è necessario «l’abbinamento fra una riforma costituzionale e una legge ordinaria». La linea dell’astensione del Pd è stata un punto di mediazione raggiunto dopo un serrato dibattito interno. In assemblea, da una parte c’era chi, come Veltroni e Bindi, voleva eliminare le Province per tagliare i costi della politica; e, dall’altra, chi difendeva la posizione storica del partito, che vuole una riduzione delle Province ma non un’abolizione tout-court. In aula il capogruppo Dario Franceschini ha illustrato la posizione dei democratici e accusato Di Pietro di volere un voto «non utile per la politica ma solo per andare sui giornali». Ma Di Pietro ha deciso di andare comunque alla conta: «Vogliamo un voto per capire chi ha il coraggio di passare dalle parole ai fatti». Dopo il voto ha commentato: «Si è verificato un tradimento generalizzato degli impegni e dei programmi elettorali fatti da destra a sinistra. In aula si è verificata una maggioranza trasversale». Anche il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, non ha avuto parole tenere per il Pd: «Si è persa un’occasione». Il Pd ha risposto con un irritato Pier Luigi Bersani: «Non ci facciano tirate demagogiche: noi abbiamo una nostra proposta che prevede di ridurre e accorpare le Province ma bisogna anche dire come si fa, perché le Province gestiscono un certo numero di cose importanti».
Tra i sardi Federico Palomba (Idv) ha detto che si è trattato del «teatrino dell’ipocrisia di Pdl, Lega e Pd», che ha lanciato un «messaggio di continuità nello spreco».