E il Centrosinistra chiede l’intervento del capo dello Stato
Autonomie in rivolta Documento unitario da portare al governo
CAGLIARI. Tutti cercano di condividere la battaglia dei Comuni. Lo fa l’Anci che crede in una «sacra unione» tra sindaci-province e Regione, lo fa la Regione che cerca l’appoggio almeno delle altre amministrazioni a Statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano. Così oggi a Roma si riunisce il Coordinamento delle autonomie Speciali. L’ha convocato Ugo Cappellacci per parlare della manovra del governo che rischi di uccidere i Comuni sardi. «Il contenuto della manovra», afferma Cappellacci, «è fortemente penalizzante per le regioni a Statuto Speciale. Si tratta di una sperequazione che si aggiunge ai tagli previsti per gli enti locali e che va a incidere sui servizi per la Regione e per il territorio. È necessario far fronte comune ed esprimere una posizione determinata affinché siano riviste decisioni inique, i cui effetti andrebbero inevitabilmente a ripercuotersi sulla vita quotidiana». La discriminazione è in alcuni numeri: un miliardo per il 2013 e poi due miliardi di tagli ai comuni delle isole contro gli 800 milioni l’anno per le regioni ordinarie.
L’assessore al Bilancio ieri ha preso parte a Roma al confronto con gli assessori delle altre regioni in cui sono stati fatti gli approfondimenti tecnici. Oggi sarà elaborato un documento comune che nel pomeriggio sarà presentato al governo. L’opposizione in Consiglio si mobilita. Il Pd ha predisposto una mozione che oggi sarà concordata con l’intero centrosinistra. Partendo dalle conseguenze pesantissime della manovra si dovrebbe arrivare a tre punti sostanziali: 1) una nuova censura per il ministro Tremonti; 2) il ricorso all’articolo 51 dello Statuto laddove si afferma che la Regione ha la proprietà di contestare quelle norme che palesemente creano danno all’isola; 3) la richiesta di intervento del capo dello Stato visto il chiaro danneggiamento della manovra Tremonti per il sistema economico sardo. «Questa manovra, indecente, rischia di dire la parola fine sulla vertenza entrate della Sardegna», aggiunge Adriano Salis, capogruppo dell’Idv. Una vertenza che sembrava già vinta.