Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’iter-lampo della variante per Tuvixeddu

Fonte: La Nuova Sardegna
20 giugno 2011

La proposta di Coimpresa è stata presentata, esaminata e approvata in tredici giorni

La Procura cerca di capire il perchè della fretta manifestata dalla giunta Floris



All’esame del pm gli atti acquisiti agli uffici comunali

CAGLIARI. Quando si trattava di proposte in arrivo da imprenditori eccellenti l’amministrazione comunale guidata da Emilio Floris sapeva essere velocissima, persino fuminea: tre giorni per andare all’esame della giunta e meno di dieci giorni per passare al consiglio comunale.
E’ accaduto per la proposta di variante al piano Coimpresa su Tuvixeddu-Tuvumannu, sul cui iter amministrativo indaga la Procura. Le date parlano da sole: la proposta del gruppo Cualbu viene protocollata in municipio il 15 marzo scorso e il giorno dopo è già all’esame della commissione edilizia. Il tempo di una rapida discussione e la pratica viene sbrigata senza alcun intoppo. Il giorno stesso il funzionario istruttore elabora la sua relazione, che quarantott’ore più tardi - siamo al 18 marzo - è sul tavolo della giunta comunale. Praticamente non c’è dibattito, il sì è automatico. Gli otto presenti - Maurizio Onorato, Giovanni Maria Campus, Edoardo Usai, Raffaele Lorrai, Aurelio Lai, Giorgio Adamo, Antonello Melis e Paolo Carta - votano a passano ad altro. Così la variante che dovrebbe determinare lo spostamento di alcune volumetrie nell’area del colle punico prosegue il suo viaggio fino al consiglio comunale, dove approda il 23 marzo. Qui, nell’aula nobile del municipio, si registra il primo e unico intoppo: manca il numero legale. E’ arrivata la nota della Direzione dei Beni culturali, che ha smascherato il dato falso contenuto nella proposta Coimpresa: non c’è alcuna condivisione da parte del Ministero, che non ha neppure visto la pratica. Così l’aula semideserta viene interpretata come un atto di ripensamento di fronte all’ipotesi di votare un atto imperfetto. Non è così, perchè il 27 la variante viene ripresentata in consiglio insieme alla nota di smentita della dirigente Maria Assunta Lorrai e il giorno dopo arriva puntalissimo il voto favorevole dell’assemblea civica, con i ventuno esponenti della maggioranza di centrodestra compatti malgrado l’allarme lanciato dai consiglieri dell’opposizione di centrosinistra. Calendario alla mano sono bastati tredici giorni perchè la proposta avanzata da Nuova Iniziative Coimpresa completasse il cammino negli uffici del Comune per uscirne approvata. Un tempo record, realizzato con il mandato amministrativo ormai agli sgoccioli e le elezioni alle porte.
Perchè tanta fretta? Che cosa può aver spinto il centrodestra ad accelerare l’iter della pratica per chiuderla prima delle elezioni comunali? La risposta potrebbe arrivare dall’inchiesta giudiziaria aperta dal pm Daniele Caria, che l’altro ieri ha acquisito attraverso il Nucleo investigativo del Corpo Forestale tutti gli atti che riguardano la variante negli assessorati comunali, alle sovrintendenze e all’ufficio regionale tutela paesaggio. L’indagine - attualmente contro ignoti e senza ipotesi di reato - è conclusa sul nascere, almeno sotto il profilo documentale. Il magistrato avrà nelle prossime ore sul tavolo la relazione dell’ispettore Fabrizio Madeddu, poi deciderà se e come andare avanti. Caria dovrà stabilire se nella scelta di approvare comunque un atto viziato da un dato falso, assunta dai consiglieri di centrodestra il 28 marzo, possa integrarsi un abuso d’ufficio. Sotto altri profili il magistrato dovrà poi esaminare il contenuto della proposta di variante. Tempo qualche giorno e l’inchiesta potrebbe riservare grosse sorprese. (m.l)