Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La campagna mette radici in città

Fonte: La Nuova Sardegna
20 giugno 2011

Progetti di orti urbani a Monte Urpinu e nei quartieri del centro storico



La proposta dell’associazione Quadrifoglio: patate e basilico anche nei “vuoti” dei vecchi rioni

STEFANO AMBU

CAGLIARI. La campagna mette radici in città: orti urbani a Monte Urpinu in un’area di diecimila metri quadrati e a Castello, negli squarci lasciati dalle bombe americane. Questi i progetti. Ma il presente è già bio: mercatino con miele, pomodori, melanzane e arance ogni giovedì tra Su Siccu e Bonaria. E ieri lo Slow food day a Monte Claro.
Difficile capire perchè in certi momenti storici Cagliari si sia ispirata ai grattacieli di Manhattan e ora abbia voglia di verde e di andare a vivere in campagna, come cantava una volta Toto Cutugno. Le cose, però, ora stanno così: venerdì in via Raffa Garzia, davanti alla sbarra che chiude la strada per l’ex cava, alle 19 è convocata una riunione, aperta a chiunque sia interessato, dell’associazione Musa (Monte Urpinu salvaguardia ambientale). Per parlare di orti urbani. Con un progetto operativo su un’area di 10mila metri quadrati. Che, come si legge nell’invito diffuso dall’immancabile Facebook, necessita di piccole opere di risanamento e bonifica. Lasciando la natura com’è: senza modificare l’orografia del terreno e salvando le piante di macchi mediterranea che ci sono. Tutto molto facile: è un terreno privato messo a disposizione in comodato d’uso gratuito all’associazione.«L’area è vasta - spiega Paolo Erasmo, tesoriere dell’associazione - potrebbe essere divisa tra una parte comune e piccoli lotti da assegnare agli interessati. E’ un’area protetta, ma abbiamo già visto che non esistono particolari vincoli sulle specie da piantare». Rimane sempre in ballo (ma quello rientra nel piano delle dismissioni delle servitù militari) il piano proposto dallo stesso Erasmo e da Alessio Cadeddu, circolo di Sel Sergio Atzeni, sempre per la zona di Monte Urpinu.
Basilico, prezzemolo e magari un po’ di patate? Sì, condominiali: anche nel centro storico. Da presidente della circoscrizione numero Uno, Gianfranco Carboni, aveva proposto la valorizzazione, senza mattoni, dei vuoti urbani di Castello, Stampace, Marina e Villanova. E ora con l’associazione Quadrifoglio Karalis rilancia: «Gli orti urbani - spiega - potrebbero essere una soluzione anche per alcune aree del centro: spesso non si tocca a nulla perchè gli spazi sono di diversi proprietari. E allora perchè non sistemare lì aree per bambini. Con piccole fette di terreno per piantare ortaggi a disposizione di tutti. Per i bambini sarebbe un modo di esprimere la loro giocosa produttività».
Orti in città, sperando che non sia solo una moda: «Forse un po’ ha aiutato la moglie di Obama con il suo orticello alla Casa Bianca - scherza Marco Scalas, presidente regionale di Coldiretti - sì, è un fenomeno che sta prendendo piede, riceviamo spesso richieste di consulenze e informazioni anche dalle scuole. L’ultima da un istituto di Assemini. Ben vengano questi tipi di iniziative». E intanto vanno a gonfie vele il mercatino del giovedì in piazza dei Centomila, tra Su Siccu e Bonaria. E gli appuntamenti a Monte Claro che mettono di fronte produttori e consumatori. «A Monte Claro - spiega Scalas - si potrebbe arrivare anche ad un appuntamento fisso. Ma ci sono diversi progetti in ballo in tutta la città».
E anche di orti urbani si è parlato in occasione della manifestazione nazionale Slow food day. Ieri dalla mattina sino alla tarda serata a Monte Claro c’è stato l’appuntamento cagliaritano, organizzato dalla Provincia e da Slow food Cagliari, dell’iniziativa dedicata al mangiare bene e piano soprattutto con i prodotti offerti dalla natura, senza grandi manipolazioni. Un’ulteriore conferma della fame di cibi genuini e puliti. Una giornata in compagnia di guide alla spesa, degustazioni e laboratori del gusto con i bambini.