Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Case e grotte occupate

Fonte: L'Unione Sarda
20 giugno 2011

«La necropoli è diventata un dormitorio per senzatetto»

 

Sul colle di Tuvixeddu tornano gli abusivi


Vedi la foto A Tuvixeddu sono tornati gli abusivi. Le vecchie case dell'Italcementi sono diventate la dimora abituale di tre famiglie che in qualche modo sono riuscite ad allacciarsi alla rete idrica ed elettrica. Osservando dall'esterno le abitazioni diroccate si possono scorgere panni stesi, motori di pompe di calore e antenne paraboliche. Ci sono anche i campanelli con i nomi e un cagnolino col collare fa la guardia. Impossibile avvicinare gli occupanti. Alla vista del cronista si nascondono dietro i portelloni delle finestre. Solo una donna si avvicina, è giovane e non ha cadenza sarda. «Sono di Roma», si presenta, «non conosco la situazione di queste case. Vivo qui ospite di un amico che adesso non c'è». Fine del dialogo.
BARBONI A breve distanza le tombe romane, accessibili dalle scalette di vico II Sant'Avendrace. Nelle antiche cavità sono stati ricavati giacigli, con reti, materassi, cuscini e coperte, circondati però da siringhe e bottiglie di birra vuote. In questo caso gli occupanti sono tossicodipendenti e barboni. A denunciare il degrado sono i Verdi di Cagliari e i volontari dell'associazione Aloe Felice, rappresentati da Roberto Copparoni e Angelo Pili. Con loro Giacomo Meloni, segretario generale della Confederazione sindacale sarda e Carla Ghiani, giovane psicologa. «La necropoli è diventata un dormitorio per senzatetto, sbandati e famiglie indigenti», spiegano, «urge una bonifica soprattutto per motivi igienico sanitari». Tra giovedì e ieri quindici volontari hanno ripulito una piccola porzione del colle, operando coraggiosamente con guanti e ramazza tra zecche, topi, erba secca e cumuli di eternit.
Paolo Loche