Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le priorità della Cisl: spendere meglio e creare occupazione

Fonte: L'Unione Sarda
14 giugno 2011

Appello di Medde alla Giunta

Lavoro, capacità di spesa della Regione, riforme istituzionali e confronto con lo Stato per un nuovo Patto che rafforzi le possibilità di sviluppo dell'Isola: sono i quattro obiettivi che la Giunta - per il segretario regionale della Cisl, Mario Medde - può attuare per dare una svolta alla legislatura. «Se non vuole - dice Medde - a metà percorso cedere definitivamente all'impatto di una crisi che sta producendo effetti devastanti nell'economia e nella società, in primo luogo nelle famiglie, nelle imprese e nelle nuove generazioni». La verifica va fatta «sia sulle potenzialità inespresse della Regione, sia sui risultati che bisogna valutare alla luce di tutti gli indicatori economici e sociali».
LO SCENARIO Secondo Medde non è mancata la disponibilità al confronto e al patto sociale da parte del sindacato in questi due anni e mezzo, per la consapevolezza che da una crisi di queste dimensioni si esce solo con un consenso diffuso e convinto sulle strategie e sugli interventi utili ad attutire la crisi e a ridare speranza ai sardi. «Purtroppo questa disponibilità si è scontrata con difficoltà obiettive, ma soprattutto connesse sia con la complicata fase politica e con una maggioranza che non riesce ancora a dispiegare una strategia efficace sia sulle emergenze, sia che sulla prospettiva. Certo, in una situazione internazionale e nazionale difficilissima - continua il segretario della Cisl - si tratta di responsabilizzare la Regione su quanto è di sua diretta competenza: spendere presto e bene le ingenti risorse finanziarie provenienti dall'Unione Europea»
LE PRIORITÀ «Occorre eliminare i residui passivi, far funzionare bene la formazione professionale, avviare con un piano pluriennale integrato fra i diversi assessorati, per la lotta alle povertà, alzare il tiro verso lo Stato e l'Unione Europea per vedersi riconoscere lo status di insularità, ridurre il tasso di disoccupazione giovanile che nella fascia di età fino ai 30 anni, assume proporzioni spaventose, promuovere politiche di reimpiego per quanti usufruiscono degli ammortizzatori sociali, rafforzare - conclude Medde - le tutele socio sanitarie per gli anziani».