Giovanni Allevi all'Anfiteatro romano per una delle ultime tappe del suo tour
Non è stata una tappa come le altre quella di Ascoli Piceno per Giovanni Allevi e il suo Evolution Tour. L'artista - che domani sarà a Cagliari, alle 21, Anfiteatro Romano - nonostante la stanchezza per il lungo viaggio che lo ha riportato dalla Cina in Italia, domenica sera si è esibito nella sua città natale che gli ha tributato un'ovazione finale degna di una star.
Appena il tour finirà, ha annunciato, si concederà un anno di riposo «per fare silenzio mentale e accogliere nuove note e nuove sinfonie». Cinque bis hanno concluso il concerto in cui ha diretto l'orchestra dei Virtuosi Italiani. A parte la tipica bacchetta, difficile vederlo nei panni di direttore d'orchestra, con quell'aria scanzonata (che talvolta ricorda Roberto Benigni), gli inseparabili jeans e la t-shirt. Una direzione informale, che lo ha portato nel finale a sedersi sul palcoscenico, ascoltando l'orchestra suonare 300 anelli ispirato al «suo» albero in Val di Fiemme.
Domani, quindi, l'artista torna a Cagliari. Dopo il tutto esaurito registrato in maggio al Lirico per il Festival di Sant'Efisio (vetrina che il prossimo anno accoglierà altri due beniamini della tastiera come Stefano Bollani e Ludovico Einaudi), il solista marchigiano si riaffaccia in città per un appuntamento speciale all'Anfiteatro romano, organizzato dall'associazione Shannara. Un concerto in compagnia dell'orchestra sinfonica I virtuosi italiani (i migliori specialisti provenienti dagli organici nazionali più importanti), con cui qualche mese fa il musicista-filosofo ha registrato l'album “Evolution” dal quale verrà tratto una parte del repertorio della serata. «Inizierò con un'esibizione in piano-solo, poi, impugnerò la bacchetta e dirigerò l'orchestra con la quale eseguirò la suite Angelo ribelle composta da cinque brani. Il terzo set vedrà insieme pianoforte e orchestra», ha annunciato l'Harry Potter dello strumento a coda, il mago del pianoforte che mescolando pop e accademia continua ogni giorno ad allungare la lista dei suoi estimatori.
Quello nell'isola è uno degli ultimi concerti che l'artista ha in calendario prima della programmata pausa di un anno. Domenica scorsa, il concerto ad Ascoli Piceno è stato per Giovanni Allevi un'occasione per ritrovarsi davanti al pubblico della sua città, sul palco in piazza del Popolo, vicino al tempio di San Francesco, il monumento che lui stesso ha voluto come sfondo alla sua esibizione. «Sono emozionatissimo, non avete idea cos'è per me suonare qua», ha detto prima di sedersi davanti al suo amato (e accarezzato) pianoforte e dare il via, da solo, al concerto che glie è valso un grande tributo proponendo i suoi cavalli di battaglia, come Aria e Back to life . Entusiasmo per suite Angelo Ribelle ispirata al pittore Osvaldo Licini, piceno come lui. Commozione sulle note di Le foglie di Beslan , scritta «perché l'innocenza non sia più vittima dell'odio». L'artista che viene definito dalla critica “Il Mozart del 2000” ha saputo comunicare il valore della musica classica contemporanea al grande pubblico. «È l'attenzione da parte dei giovani - ha detto Allevi in una recente intervista - il regalo più bello e inaspettato che mi si potesse fare. Come ho fatto? Ho sviluppato nelle forme della grande tradizione classica europea i contenuti artistici della contemporaneità, fresca e inedita, con le sue ritmiche nuove, con attuali armonie e melodie, e così - ha spiegato Giovanni Allevi - le nuove generazioni si sono improvvisamente riconosciute in quella musica, e attraverso questa sono entrate in contatto con una “grandezza sotterranea” della quale sembrava persa la memoria».
26/08/2008