Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il sito del Viminale dà più consiglieri al centrodestra

Fonte: La Nuova Sardegna
31 maggio 2011

 
Automatismo del computer o «indebita pressione», come sostengono Sanna e Palomba? 
 
 

CAGLIARI. Il computer del ministero degli Interni non “dialoga” con il Consiglio di Stato e non recepisce le sentenze sulla legge elettorale. Non ci sarebbe però nessuna “manina” dietro questa scelta, ma solo una procedura quasi automatica che assegna i seggi secondo un algoritmo standard. Nella schermata relativa a Cagliari ci sono tutti i dati: i voti di lista, le schede annullate, le bianche e le nulle, i seggi attribuiti alle liste (38, perché Fantola e Artizzu siedono di diritto) e quelli ai singoli schieramenti. In questa schermata il centrodestra ha 22 seggi, e 16 il centro sinistra. La postilla in coda chiarisce però che «i dati si riferiscono alle comunicazioni pervenute ai comuni e non rivestono pertanto carattere di ufficialità. La proclamazione ufficiale degli eletti è prerogativa degli uffici elettorali territorialmente competenti». Bastano queste righe a smorzare le polemiche? Per nulla, visto che il senatore Pd Sanna parla di «un colpo beccato dal centrodestra che arriva dritto anche al ministro Maroni. Questi non ha il tempo di rispondere alle interrogazioni parlamentari del Pd che gli chiedevano di rendere nota prima dei ballottaggi l’interpretazione corretta, ormai definita dal Consiglio di Stato, sulla cosiddetta anatra zoppa ovvero sull’attribuzione del premio di maggioranza alle elezioni comunali. Sul sito del Ministero ci sono dati non corretti sull’attribuzione dei seggi. Si tratta di una pressione indebita per affermare surrettiziamente un’interpretazione sbagliata della legge e una maggioranza che non c’è più. E’ il caso che il Ministro assuma nuovamente il ruolo di garante delle regole, come hanno saputo fare i predecessori. Altrimenti, alla riapertura delle Camere, il Pd porrà la questione con la dovuta forza». Analoghe critiche dall’Idv con Federico Palomba che parla di «gravissima provocazione e uno strumento di pressione inopportuno».(g.cen.)