LO SCONFITTO. Fantola ammette: «Bocciato il mio programma elettorale»
Vedi la foto Sono le 17 in punto quando Massimo Fantola, accompagnato dalla moglie Mariangela, prende posto al tavolo della conferenza stampa convocata nella sua sede elettorale, in via Sonnino.
ZEDDA SINDACO Il volto è tirato ma sorridente: «Siete stati sempre molto corretti e cortesi», dice, rivolto ai giornalisti. Scherza con il rappresentante di una radio privata che lo ha più volte criticato («il vostro microfono ora lo capovolgo», dice, ammiccante) e sceglie di mettere da subito le cose in chiaro: «Il risultato è netto e non contestabile - scandisce in avvio - ho telefonato a Massimo Zedda per fargli i complimenti e mi auguro, sinceramente, per il bene che voglio alla mia città, che lui possa essere un buon sindaco». Anche se non manca la solita distinzione: «Sapete bene che da lui mi divide tutto: abbiamo valori e visioni della società che divergono in tutto, ma dobbiamo accettare il risultato elettorale. La sua è una vittoria netta, la mia è una sconfitta senza appello, così come quella del mio programma».
VOTO LOCALE A chi gli parla del vento del Nord calato su Cagliari risponde ancora una volta con signorilità: «Il dato è locale, mi assumo tutta la responsabilità di questo risultato così negativo, anche nelle proporzioni». L'assenza degli altri dirigenti della coalizione fa rumore, in una stanza piena di Riformatori che lo acclamano: «I miei alleati mi hanno chiamato praticamente tutti, sono stati dei veri amici e li ringrazio uno a uno. Non sono qua, forse, perché ho anticipato l'orario dell'incontro con i giornalisti». Esclude riflessi sulla Regione («ma questa domanda la dovete fare ai leader dei partiti»), ignora la questione “anatra zoppa” («non me ne sono mai occupato, rispetterò quello che verrà deciso dai magistrati») e rivendica ogni scelta fatta.
RINGRAZIAMENTI «Abbiamo fatto una bella campagna elettorale e voglio ringraziare una ad una le persone che hanno lavorato con me, su tutte l'assessore Gianni Giagoni - conclude - rifarei anche la scelta di chiudere con il comizio a San Michele: stare vicino a un quartiere che soffre mi ha riempito di orgoglio vero».
IL SALUTO Applausi e abbracci. Fantola saluta tutti e parte, per una destinazione segreta: «Pensavo che fare questa conferenza stampa sarebbe stato più difficile e invece devo dire di essere perfettamente a mio agio. Ora staccherò la spina per 48 ore, poi vedrò cosa fare».
A. Mur.