Il leader nazionale di Sel
«Il voto cagliaritano ha una sua poesia particolare: più che in altre realtà è davvero l'immagine di Davide contro Golia». Davanti a migliaia di sostenitori di Massimo Zedda, in piazza del Carmine, Nichi Vendola sfodera il meglio del suo eloquio forbito ed efficace. «L'outsider Massimo Zedda, figlio verace di questa terra, persona splendida, preparata, militante di tante battaglie di libertà batterà i poteri forti di questa città, quei poteri che non soltanto hanno manipolato e devastato Cagliari ma che hanno prodotto tanta rassegnazione. Oggi invece Cagliari sa che ha a disposizione un gancio per cambiare e quel gancio non lo perderà».
Per il leader nazionale di Sel «il vento sta cambiando, il centrosinistra batterà il centrodestra. Berlusconi sta scaricando sui candidati la responsabilità di una sconfitta che è tutta sua. Non perde la Moratti, non perde Lettieri, perderà Berlusconi che ci ha messo la faccia. È la fine del ciclo berlusconiano» ha aggiunto il presidente della Regione Puglia, «la fine di un quindicennio il vero tema di questa campagna amministrativa. Lo ha voluto lui, è sempre lui che sovrappone il suo volto alla dimensione dei problemi di una città, di un territorio, ma questa volta il referendum gli è andato male».
Vendola si è poi soffermato sul futuro dello schieramento di centrosinistra, che in città come Milano e Cagliari vede come candidato sindaco esponenti del suo partito, Sel, ma strizza l'occhio ai moderati. «Stiamo cercando di costruire una coalizione più larga possibile. È difficile per un moderato oggi rivolgersi ad un centrodestra prigioniero cultura razzista, violenta che attacca frontalmente anche la Chiesa cattolica, che litiga su tutto. Oggi il voto dei moderati ed il voto di tutti gli italiani e le italiane che non ne possono più di vivere prigioniero di quest'incubo che è diventato il berlusconismo, voteranno per il centrosinistra».
Matteo Vercelli