Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, oggi riaprono i cantieri

Fonte: L'Unione Sarda
25 agosto 2008

Urbanistica. Operai di nuovo al lavoro mentre tra le parti si intravvedono possibilità di dialogo

Raprono oggi, dopo oltre un anno, i cantieri per la realizzazione del parco archeologico di Tuvixeddu. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato definitivamente l'estensione dei vincoli che la Regione aveva posto sul colle di Tuvixeddu, gli operai sono pronti a tornare a lavoro.
Lo faranno indipendentemente dalla ripresa del dialogo tra imprese e Regione. Dopo la sentenza dei giudici amministrativi di secondo grado, che hanno messo la parola fine a un contenzioso lacerante non sono cessati i colpi d'artiglieria tra gli irriducibili del vincolo, che vorrebbero trovare altre forme per impedire alle ruspe di tornare sul colle, e i dialoganti.
Lo stesso Giuseppe Cualbu, amministratore di Nuova iniziative Coimpresa, ha richiesto la riunione del Comitato di vigilanza sull'Accordo di programma, l'unica sede - ha chiarito - nella quale sui può discutere del progetto e di eventuali varianti. Tra i dialoganti c'è anche l'assessore regionale all'urbanistica, Gian Valerio Sanna, che sollecita la via diplomatica mentre la collega ai Beni Culturali, Maria Antonietta Mongiu, ha inviato una lettera al ministro Bondi perché «provveda in via d'urgenza a definire provvedimenti cautelativi e di salvaguardia che tutelino il sito ed i beni archeologici rientranti tra quelli previsti all'articolo 136 del Codice Urbani».
La Mongiu ha auspicato l'intervento del governo in coerenza con il «clima di proficua cooperazione fra Stato e Regioni per la tutela del patrimonio culturale e per la conservazione e la valorizzazione del paesaggio, che fa ben sperare sul positivo esito di tale appello».
In attesa di eventuali passi romani e dell'eventuale ripresa del dialogo, i legali delle imprese preparano la battaglia degli indennizzi, stimati in 50 milioni per Coimpresa. A chiedere conto del blocco dei cantieri saranno anche le sorelle Sotgiu, tra le firmataria dell'Accordo di programma del 2000, mentre è da rilevare la posizione della Gecopre, l'impresa che stava realizzando il tratto di strada che collega via Cadello a via Is Maglias. Inevitabile anche una presa di posizione del Comune, su cui si rivarranno le imprese e che a sua volta dovrà rivalersi nei confronti della Regione.
«Viste le continue minacce della Regione di imporre nuovi blocchi le banche sono titubanti nel confermare la copertura finanziaria», ha dichiarato nei giorni scorsi Cualbu. Uno degli effetti collaterali. I blocchi e l'incertezza sul futuro dell'Accordo di programma hanno condizionato anche la vendita degli immobili da realizzare sul versante di via Is Maglias.

25/08/2008