PIRRI. Ieri l'incontro conclusivo della Settimana europea dei giovani
Non lavorano, non studiano e non frequentano alcun corso di formazione: sono i “neet”, un acronimo che sta per “not in education, employment or training”. Secondo l'ultimo rapporto Istat le persone che si trovano in questa situazione sono in crescita: più di due milioni, il 22,1 per cento dei giovani italiani fra i 15 e i 29 anni.
L'Europa, con i suoi cinque milioni di disoccupati, corre ai ripari con l'iniziativa Youth on the Move: la strategia è stata presentata ieri alla Città dell'Impresa di Pirri, nel corso del meeting conclusivo della Settimana Europea dei Giovani. Fra gli obiettivi dell'Ue - come ha spiegato Ramon Magi, presidente di Eurodesk Italy - c'è quello di garantire a tutti i giovani, entro il 2020, un'esperienza di mobilità internazionale. «Il Comune ha sempre dato la massima disponibilità per incrementare questi strumenti di crescita», ha commentato l'assessore alle Politiche Comunitarie Antonello Melis. Ma solo una piccola percentuale dei ragazzi sfrutta le opportunità messe a disposizione dall'Ue: «Il tre per cento del target per il programma Erasmus, l'uno per cento per Youth in Action», ha chiarito Paolo Di Caro, direttore dell'Agenzia Nazionale per i Giovani. «Dal 2007 al 2010 sono stati 24 mila i ragazzi italiani ad aver partecipato a progetti di mobilità: 16 mila esperienze all'estero e 8 mila accoglienze». Chi ha intenzione di puntare su una permanenza più lunga all'estero, può scegliere il Servizio di Volontariato Europeo. Al termine dell'esperienza, le capacità acquisite potranno essere convalidate con gli strumenti Europass: «Il curriculum, il passaporto delle lingue e quello della mobilità», ha elencato Silvia Vaccaro, responsabile di Europass ed Euroguidance.
Francesco Fuggetta