Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il manifesto di Cicu (Pdl): «Fantola è una sicurezza»

Fonte: L'Unione Sarda
25 maggio 2011

Per il parlamentare «Cagliari non può fare salti nel buio»


Salvatore Cicu, ex sottosegretario alla Difesa e attuale vice capogruppo del Popolo della libertà alla Camera dei deputati, ha scelto di vivere le due settimane di campagna elettorale per il ballottaggio di Cagliari a stretto contatto con il candidato Massimo Fantola. Una scelta motivata dall'importanza che il centrodestra cagliaritano, tornato unito, attribuisce al voto di domenica e lunedì prossimi.
Con che spirito vi state avvicinando all'appuntamento elettorale?
«Quello della consapevolezza di partecipare a un progetto carico di valori. Un piano di sviluppo che viene portato avanti da un'alleanza tutta sarda, che è altra cosa rispetto a quella che governa il Paese. Una realtà nella quale i valori del liberalismo sono affiancati da quelli del sardismo e del riformismo. Siamo una squadra che ha una sensibilità maggiore nei confronti di esigenze che si respirano qua, nella capitale dei sardi. Dal nuovo sistema-Cagliari possono arrivare ricette valide per far crescere l'intera Sardegna».
Quali saranno i temi chiave della campagna?
«Siamo e saremo vicini ai più deboli, a chi vive il dramma del disagio e della marginalizzazione. Saremo accanto agli anziani che hanno bisogno di assistenza e spazi ricreativi e ai giovani che reclamano lavoro di qualità e possibilità di formazione. Lo dobbiamo fare aprendoci al confronto con tutte le realtà presenti in città, senza preconcetti».
Ci sarà spazio per il confronto sui progetti o si continuerà in questo clima di scontro che è sembrato crescere in questi giorni?
«Il nostro è un elettorato moderato che apprezza chi vuole costruire e non distruggere. Dobbiamo sforzarci di mettere in luce il tanto di buono che è stato fatto dall'amministrazione Floris e quelli che sono i progetti del futuro sindaco Massimo Fantola. Le linee-guida del sistema Cagliari sono quelle centrali per il futuro: aeroporto, porto, sviluppo dell'intero litorale, da via Roma a Calamosca, da Sant'Elia al Poetto, la realizzazione di uno spazio per i grandi eventi. Il modello della nuova Cagliari, come ho già detto e voglio ripetere, dovrà essere capace di trascinare l'intera Sardegna».
Perché tanto voto disgiunto al primo turno?
«Il sistema lo consente e il proliferare di candidati aumenta la confusione. Al ballottaggio si riparte da zero a zero. Si confrontano l'esperienza e la concretezza del nuovo, incarnati da Fantola, e il finto giovanilismo, l'inesperienza e le idee vecchie di Zedda. Ora il nemico è la poca informazione sulle modalità di voto: gli elettori devono sapere che possono scegliere solo tra Fantola e Zedda e non devono ripetere il voto ai candidati-consiglieri».
Che segnale è quello della ritrovata unità nel Pdl?
«Ottimo. Stanno prevalendo le ragioni di una comune appartenenza e la sensazione che a essere in gioco oggi è l'interesse di una intera comunità. Tutto il resto mi sembra che sia davvero poco importante».
Ma al primo turno è possibile che il centrodestra abbia pagato il trend nazionale, che pare francamente poco positivo per Berlusconi?
«Governare in questo momento di crisi è difficile. Pensi a cosa sta accadendo in queste ore a Zapatero in Spagna o a quale fosse la crisi di consenso che attraversava l'amministrazione Obama prima dell'uccisione di Bin Laden. È anche per via di queste difficoltà sociali ed economiche che non possiamo permetterci di affidare il governo della città a una persona inesperta, che non saprebbe nemmeno dove mettere le mani. Impiegherebbe un anno a capire coma funziona la macchina comunale. E Cagliari non può permettersi questo rodaggio».
Chi vince lunedì?
«Vincerà Fantola, in nome di valori chiari, propri della nostra cultura: meritocrazia, trasparenza, senso etico. Così riavvicineremo i cittadini alla pubblica amministrazione».
Anthony Muroni