LA POLEMICA. Dieci giorni fa era candidato a sindaco
Nella migliore delle tradizioni politiche isolane (ma anche sarde) l'Msi-Destra nazionale rischia di avere più correnti che voti. Dopo l'endorsement dei giorni scorsi a Massimo Zedda da parte del segretario nazionale Gaetano Saya e di quello regionale Alessandro Depau, ieri sulla questione-Cagliari ha preso posizione anche la presidente nazionale Maria Antonietta Cannizzaro: «Meglio avere i nostri avversari, anche il diavolo se possibile - spiega la dirigente del Msi - piuttosto che appoggiare quelli del Pdl e Berlusconi, traditori che in 18 anni hanno portato l'Italia al degrado. La sinistra e il diavolo, almeno, non fanno bunga bunga». Ma il cerchio non si è chiuso. Nel senso che Gianmario Muggiri, il candidato a sindaco che l'Msi ha proposto per il primo turno, ha deciso di rassegnare ogni incarico e di abbandonare il partito: «Non condivido assolutamente l'imposizione che è arrivata da Roma - commenta - e per questo scelgo di cambiare strada». Con lui il coordinatore provinciale Francesco Lecca e i candidati alle ultime elezioni Carlo Cocco, Alessandro Marchetti, Davide Manunza e Adriana Arrais: «Cambiamo strada per dirigerci verso nuovi orizzonti che possano illuminare meglio la nuova realtà, e che ci dia la possibilità di spalancarci a nuovi orizzonti. Per questo mi preparo ad altre esperienze politiche con chi avrà a cuore i nostri figli e gli ideali di giustizia, lavoro, ambiente, fede e famiglia».